Velocità, dimensioni e curiosità sulla barca Luna Rossa. Svelati i segreti della Formula 1 della vela che si solleva sull’acqua.
Ormai è tutto pronto, l’edizione 2024 dell’America’s Cup, il più importante trofeo al mondo dedicato alle barche a vela, è ai nastri di partenza e come al solito la sfida più attesa sarà l’imbarcazione neozelandese New Zealand e l’italiana Luna Rossa di proprietà del noto imprenditore, nonché marito di Miuccia Prada Patrizio Bertelli. Capace di conquistare l’interesse anche dei meno esperti del settore, la manifestazione colpisce per la raffinatezza dei mezzi utilizzati.
Gioielli da milioni di euro che danzano sull’acqua e che possono essere paragonate, senza fare un torto a nessuno, a delle Formula 1. Non per niente sono diversi gli ingegneri e progettisti che, lasciato il Circus momentaneamente, hanno diretto la loro attenzione verso questa materia. Su tutti il genio dietro al dominio Red Bull Adrian Newey, ma pure Martin Whitmarsh, ex manager McLaren, entrambi ingaggiati dalla Ben Ainslie Racing tra il 2014 e il 2015 rispettivamente per disegnare e dirigere.
Luna Rossa, la barca che vola sull’acqua più veloce di una minicar
Ma torniamo agli aspetti tecnici. Come detto queste imbarcazioni sono di particolare pregio, sia per quanto riguarda le ore di lavorazione, sia per i materiali impiegati. Propriamente si tratta di monoscafi AC 75, innovativi per il peculiare sistema di appendici utilizzate, che gli consentono di decollare quando messe in acqua, per raggiungere 40 nodi in bolina larga e 50 nodi alle andature portanti, il tutto sfruttando al massimo l’aerodinamica.
Come avviene per la Formula 1, anche qui l’ispirazione arriva direttamente dall’industria aerospaziale. Gli scafi sono lunghi 20,7 metri e larghi non più di 5, mentre l’abbassamento e l’innalzamento sono consentiti da una batteria alimentata idraulicamente. Per quanto concerne Luna Rossa, è stata realizzata da un gruppo di 90 persone, di cui 37 progettisti e ha richiesto 2 anni di lavoro per 78mila ore totali. Per plasmarne lo scafo sono serviti 7mila metri quadri di fibra di carbonio e 400 metri quadri di nido d’ape in alluminio.
La velocità massima raggiungibile è di 90 km/h e l’equipaggio impiegato è di 11 persone, di cui 5 sul lato destro e 6 su quello sinistro, con 2 timonieri nel ruolo di controllori. Per affrontare il lungo evento che fino ad ottobre andrà in scena al largo di Barcellona, la barca italiana è stata in cantiere per tre giorni e ne è uscita con prestazioni migliorate del 30%, con interventi su vele e foil.