Sergio Marchionne è stato un mito nel mondo dei motori, ma pochi conoscono un retroscena sulla vendita di un colosso italiano.
Quando Sergio Marchionne fu chiamato in quello che allora era il gruppo FIAT, la situazione era a dir poco drammatico. Il manager sapeva benissimo che non vi era alcun margine di errore, con il suo nome che negli anni è diventato sempre più centrale e determinante per la risalita del marchio.
La FIAT con lui ha saputo tornare a essere un’azienda blasonata e di livello, con i successi nelle vendite che sono stati straordinari. Inoltre anche la volontà di ampliare i propri orizzonti e stringere accordi commerciali di un certo livello con le più importanti aziende del mondo, ha fatto sì che Marchionne diventasse un punto di riferimento nel mondo.
La sua morta è avvenuta davvero troppo presto, visto come stava per portare a termini dei grandi sviluppi anche con la scuderia Ferrari in F1. A distanza di anni dalla sua dipartita sono ancora tantissimi coloro che lo ricordano con ammirazione, ma ora spunta un retroscena che è davvero pazzesco riguardo alla vendita di un colosso del Belpaese.
Calenda contro Stellantis: ecco sulla cessione di Magneti Marelli
Che il politico Carlo Calenda non sia un grande estimatore del lavoro di Stellantis è un qualcosa noto da tempo. Le sue esternazioni sono spesso state dure e ora rincara la dose. Di recente ha avuto modo infatti di poter parlare in occasione della trasmissione “L’Aria che tira“, su La7, con le sue affermazioni contro l’attuale dirigenza Stellantis che non sono mancate, in più ha parlato anche dello spinoso caso legato alla cessione della Magneti Marelli.
“Dalla morte di Marchionne hanno venduto la Magneti Marelli, io chiedo di esercitare il Golden Power e non lo fanno, nel Governo Conte gli danno 6,3 miliardi di Euro, con 2,9 si pagano i debiti, e le condizioni che mettono sono labili e non rispettate. In questo tempo ho fatto una battaglia in solitudine”. Calenda dunque attacca i dirigenti Stellantis evidenziando come in questi anni non siano di certo mancate le scelte fallimentari.
Note anche le sue critiche per la gestione assurda di Maserati, tanto da definirla in passato come l’azienda che avrebbe dovuto contrastare Porsche, ma non ci è mai andata vicina. La situazione in Italia ormai è sempre più complicata e non ci sono dubbi sul fatto che Calenda cercherà ancora di fare chiarezza, con Stellantis che dovrà rispondere a tono.