Il destino di Maserati è appeso a un filo sottile, tra speranze di rinascita e numeri che fanno tremare i polsi degli appassionati.
Il mondo dell’auto sta cambiando velocemente, troppo velocemente per chi non riesce a stare al passo. E Maserati, il glorioso marchio modenese, sembra arrancare in questa corsa verso il futuro. Le voci si rincorrono da mesi, sussurri di corridoio che parlano di crisi profonda e decisioni difficili. Ma ora qualcosa si muove.
Jean-Philippe Imparato, uomo forte di Stellantis in Europa, ha finalmente scoperto le carte. Il messaggio è chiaro: serve un piano nuovo, dedicato, pensato su misura per il marchio del Tridente. Non più strategie condivise o soluzioni tampone, ma un progetto serio per ridare lustro a uno dei nomi più prestigiosi dell’automobilismo italiano.
Un futuro tutto da scrivere
I segnali non sono incoraggianti. Le previsioni per il 2024 parlano di vendite sotto le 10.000 unità, un crollo verticale che racconta più di mille parole. Santo Ficili, appena nominato al timone di Maserati e Alfa Romeo, si trova davanti una montagna da scalare. Ma il manager non sembra spaventato dalla sfida. Sta già lavorando a un piano di rilancio, mattone dopo mattone, cercando la formula giusta per risvegliare il gigante addormentato.
L’elettrificazione, che doveva essere la chiave di volta per il futuro, procede a singhiozzo. La MC20 Folgore è l’unica certezza per il 2025, mentre progetti ambiziosi come la nuova Quattroporte sono finiti nel congelatore. Di Ghibli e Levante non si hanno più notizie, come se il tempo si fosse fermato. Il marchio sembra in una fase di stallo, sospeso tra la necessità di innovare e la paura di perdere la propria identità.
Il 17 dicembre potrebbe essere una data chiave. L’incontro con il ministero del Made in Italy non è un semplice appuntamento di cortesia, ma potrebbe segnare l’inizio di una nuova era. Imparato lo sa bene e gioca le sue carte con prudenza. “Il piano arriverà”, assicura, “ma non è ancora il momento di parlarne”. Parole misurate che nascondono la complessità di una sfida enorme.
La crisi di Maserati non è solo una questione di numeri. È la storia di un marchio che deve ritrovare la sua strada nel mondo dell’auto moderna. L’elettrificazione bussa alla porta, il mercato chiede novità, ma non si può dimenticare quel DNA fatto di prestazioni, eleganza e artigianalità italiana che ha reso grande il Tridente.
Il piano che verrà dovrà tenere insieme tutti questi elementi. Non sarà facile, ma la determinazione mostrata dai vertici di Stellantis fa ben sperare. Il gruppo sembra deciso a non mollare la presa su uno dei suoi gioielli più preziosi. La strada è lunga e tortuosa, ma il rombo dei motori Maserati potrebbe presto tornare a far tremare l’asfalto delle strade di tutto il mondo.