In arrivo problemi per un colosso dell’industria automobilistica del nostro paese. Sembra che la situazione si stia mettendo male sotto il profilo delle sanzioni.
Operare nel settore automobilistico nel nostro paese e, in senso lato, nel continente europeo significa dover anche seguire determinate regole di condotta e leggi che, se infrante, possono costare caro. Lo sta scoprendo in questi mesi un’azienda italiana che è stata accusata dall’antitrust di aver infranto alcune normative importanti per regolare il rapporto con il cliente. Ma l’accusa porterà ad una multa?
Ricostruiamo quanto accaduto all’azienda di Macchia di Isernia nota come DR Automobiles negli ultimi mesi: il colosso italiano, responsabile di una enorme crescita negli ultimi anni grazie alla vendita di automobili low-cost nel nostro paese, si è trovato in una brutta situazione con l’antitrust negli ultimi mesi. L’accusa è molto grave: l’ente che vigila sul mercato ha stabilito che l’azienda DR Service & Parts S.r.l. che detiene il marchio ha messo in pratica tecniche commerciali scorrette.
Secondo quanto emerso da una prima indagine dell’Antitrust a giugno di quest’anno, a partire dal 2021 l’azienda italiana avrebbe “spacciato” come costruite in Italia auto che arrivano dalla Cina. Le parti infatti sarebbero totalmente prodotte nel paese asiatico dove avverrebbe anche l’assemblaggio dell’auto, subendo una rifinitura solo marginale nel nostro paese. Tutto questo però, stando all’ente Antitrust, non sarebbe stato comunicato correttamente ai clienti.
L’istruttoria messa su dall’Antitrust che ha anche determinato come l’azienda non abbia garantito un’assistenza ai clienti adeguata in molti casi – si fa riferimento alla mancanza di pezzi di ricambio – è sfociata quindi in una multa da ben 6 milioni di euro che ora, DR si rifiuta di pagare. Infatti, è arrivata da poco la notizia che il marchio italiano intende impugnare la sanzione ritenuta ingiusta e respinta decisamente.
Il costruttore non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale ma, stando all’agenzia Ansa, avrebbe già messo in atto le pratiche necessarie per impugnare l’istruttoria davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per respingere la sanzione. In questo momento siamo quindi in attesa di ulteriori sviluppi del caso che a questo punto, potrebbe non avere una risoluzione così immediata.
Attiva a partire dal 2006 e fondata da Massimo Di Risio, la DR Automobiles è un marchio che ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. A contribuire a questo exploit, vetture molto economiche che l’azienda ha creato basandosi sui design di veicoli come la crossover Chery Tyggo o la citycar Chery Riich M1. Ora però, questo caso rischia di gettare cattiva luce sulla grandiosa crescita che il marchio ha conosciuto negli ultimi anni di attività.
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