Nel mondo delle due ruote sta per arrivare una novità che farà discutere, una moto che promette di mettere in crisi i listini della concorrenza con un rapporto qualità-prezzo mai visto prima.
Il mercato delle crossover è in fermento. Da anni ormai questo segmento attira sempre più appassionati, con proposte che spaziano dalle entry level alle maxi enduro di lusso. Ma ogni tanto arriva qualcosa che scompiglia le carte in tavola.
Come un sasso nello stagno, la nuova QJ Motor SRT 700 X sta per creare onde che si propagheranno in tutto il settore. Non è solo questione di prezzo – anche se 7.490 euro sono una cifra che fa stropicciare gli occhi. È l’intero pacchetto che lascia senza parole.
La prima impressione inganna. Guardando la SRT 700 X verrebbe da pensare a una delle tante crossover di origine orientale. Ma bastano pochi minuti per capire che questa moto nasconde sorprese. Il bicilindrico da 698 cc spinge con vigore, regalando 72 cavalli di potenza pura. La coppia di 67 Nm a 6.000 giri permette accelerazioni convincenti, anche se le vibrazioni si fanno sentire agli alti regimi.
In sella si sta come su una poltrona. L’altezza di 82,5 centimetri rende la moto accessibile, mentre il manubrio largo – forse un po’ troppo stretto – offre il giusto controllo. Le sospensioni Marzocchi fanno il loro dovere egregiamente, anche se l’assetto tende al rigido. Tra le curve veloci la moto scorre come su un binario, precisa e stabile. Nei tornanti si sente il peso, ma niente di preoccupante.
Il vero asso nella manica è la dotazione. Come un regalo di Natale anticipato, la SRT arriva con un pacchetto che farebbe impallidire moto ben più costose: forcella regolabile, freni Brembo, sella e manopole riscaldabili, tre valigie di serie. Persino un display TFT a colori con connessione bluetooth per gestire navigatore e chiamate.
Certo, qualche compromesso c’è. Il cambio richiede decisione nelle scalate, l’ABS non si può disinserire per il fuoristrada. Ma sono dettagli che si perdono nel quadro generale di una moto che costa come una entry level ma offre dotazioni da segmento premium.
La parentela con la Benelli TRK 702 è evidente: stesso telaio in tubi d’acciaio, stesso forcellone in alluminio. Ma la QJ ha qualcosa in più. Come due sorelle cresciute in case diverse, condividono il DNA ma hanno caratteri distinti. Il serbatoio da 19,5 litri promette autonomie da grande viaggiatrice, mentre i freni Brembo assicurano arresti potenti ma mai bruschi.
Nel fuoristrada leggero se la cava, anche se non è la sua vocazione principale. Come un SUV cittadino, può affrontare qualche sterrato ma il suo habitat naturale resta l’asfalto. Qui emerge il carattere di una moto pensata per chi cerca sostanza senza fronzoli, qualità senza dover svuotare il conto in banca.
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