Mercato auto, collasso definitivo: arriva l’annuncio, 70.000 senza posto di lavoro

Il mercato dell’auto è in crisi e la situazione potrebbe presto peggiorare ancor di più, come di recente fatto sapere anche da alcuni esponenti del Governo italiano. L’Europa ora trema.

In un Europa sempre più al centro delle polemiche e della crisi del mercato dell’auto, si avvicina una data che potrebbe segnare il futuro del settore automotive. Il 10 di dicembre si terrà la famosa revisione che potrebbe prolungare la vita ai motori termici, i quali, in base alle vigenti normative, saranno banditi dalla produzione e della vendita a partire dal 2035 nel Vecchio Continente.

Pensare di vendere solo auto elettriche in meno di 10 anni è letteralmente folle, quanto di più lontano dalla realtà possa esistere, e se si ha intenzione di evitare una paralisi del mercato è fondamentale cambiare subito la normativa, mediante un nuovo pacchetto di riforme. L’Italia spera che si possa aprire la strada ai biocarburanti ed agli e-fuel, così da favorire una neutralità tecnologica e lasciare il cliente libero nella propria scelta. Il Governo italiano è da sempre contrario all’elettrificazione completa, ed Antonio Tajani Matteo Salvini, in occasione dell’Assemblea generale di Alis, non hanno perso occasione per ribadirlo.

Mercato auto, 70.000 posti di lavoro a rischio nel settore

Antonio Tajani ci è andato giù pesante contro l’Europa: “Il Green Deal rischia di penalizzare il mondo produttivo, è giusto combattere il cambiamento climatico, ma alle aziende occorre dare il tempo di trasformarsi. Se si fissano obiettivi impossibili da raggiungere, non si tiene conto del problema sociale. Decine di migliaia di persone perderanno il loro posto di lavoro se le aziende non potranno fare ciò che desiderano“.

Matteo Salvini 70.000 posti a rischio
Matteo Salvini in conferenza stampa (ANSA) – Derapateallaguida.it

Tajani ha poi aggiunto: “Il blocco alla produzione di auto non elettriche dal 2035 porterà l’Italia a perdere ben 70.000 posti di lavoro, e quando si fa politica ambientale, è bene tenere conto della questione sociale“. Anche Matteo Salvini non ha risparmiato critiche al Green Deal, affermando che è necessaria una correzione di rotta, sperando che il pacchetto di modifiche in arrivo possa cambiare le carte in tavola.

Gestione cookie