Un tesoro nascosto che pochi conoscono, una storia misteriosa tutta da scoprire, firmata Alfa Romeo
Un mistero nascosto sotto il marchio Alfa Romeo; un modello che tutti conoscono, vincitrice di un campionato importante, quella che ha fatto mangiare polvere ai tedeschi in casa loro, ma questa volta non stiamo parlando della 155 DTM, ma della versione Ti.Z che è tutt’altra cosa; non è la belva da corsa che ha scritto pagine di storia sportiva. È un progetto parallelo, nato quasi per caso e diventato leggenda.
Ercole Spada ne è stato l’artefice, lui che è stato designer di razza: ha firmato la BMW E34 Serie 5 e diretto l’I.DE.A Institute prima di approdare in Zagato nel 1993. Qui, sotto il brand del famoso carrozziere, Spada ha ripreso in mano il progetto 155, immaginando una versione speciale che celebrasse i successi nei campionati turismo.
L’Alfa Romeo che non doveva esistere
Spada per la sua Alfa Romeo 155 Ti.Z voleva linee più squadrate e uno stile che richiamasse le auto da corsa. Per la parte tecnica si affidò a Bizzarrini, un’altra leggenda dell’auto italiana e il risultato fu quello che ci si poteva attendere da un maestro della sportività: sospensioni potenziate, telaio rinforzato e sotto il cofano il quattro cilindri della Lancia Delta con trazione integrale Q4.

I vertici Alfa dissero un robusto no: troppi problemi finanziari, niente via libera. E proprio quando per il progetto sembrava finita, lo scenario cambiò improvvisamente: Zagato trovò i soldi da un gruppo di imprenditori giapponesi, gente che voleva investire su auto europee di qualità.
Così nacquero i 21 esemplari, gli unici mai prodotti, e tutti fatti a mano in Italia. Sei montavano il motore della Delta HF Integrale, tredici il classico quattro cilindri Alfa aspirato, uno il Busso V6. E poi c’è l’ultimo, il ventunesimo, quello misterioso: nessuno sa cosa nasconda sotto il cofano, un segreto mai chiarito che dura da trent’anni.
La 155 Ti.Z è come un film indipendente che diventa cult. Non ha mai avuto distribuzione in Europa ed è stata venduta solo in Giappone; forse proprio per questo oggi è un oggetto del desiderio per collezionisti di tutto il mondo. Quando qualcuna finisce all’asta, i prezzi sono da capogiro.
Non è solo questione di rarità ma è la storia che si porta dietro a renderla speciale. Un’auto italiana salvata da imprenditori giapponesi. Un progetto che doveva morire sulla carta e invece ha preso vita, seppur lontano da casa.
La 155 Ti.Z racconta molto dell’Alfa Romeo degli anni ’90. Un marchio pieno di idee ma spesso frenato da problemi economici. Un brand capace di creare auto straordinarie anche nei momenti difficili. Ancora oggi auto che fanno sognare e muovono la fantasia, non solo le ruote.