Una notizia che fa tremare il settore automotive: una delle più grandi case automobilistiche si prepara a un massiccio taglio del personale. E stavolta non è la casa di Wolfsburg a far parlare di sé.
Il settore auto sta vivendo giorni difficili. Come una vecchia quercia scossa dal vento, persino i giganti più solidi traballano di fronte alle sfide di questi anni. La rivoluzione elettrica incalza, i produttori cinesi mordono il mercato, i consumatori cambiano gusti più velocemente che mai. E in questo scenario già complicato, arriva una notizia che nessuno si aspettava.
È la casa giapponese a sganciare la bomba: 9.000 lavoratori dovranno cercarsi un nuovo impiego. Un taglio secco, che rappresenta il 6% di tutto il personale Nissan nel mondo. Ma non basta. L’azienda ha deciso di stringere la cinghia su tutta la linea, riducendo del 20% la capacità produttiva globale.
I numeri parlano chiaro. Le previsioni di utile sono crollate del 70%, fermandosi a 975 milioni di dollari. Una doccia fredda per gli investitori, ma soprattutto un segnale preoccupante per il futuro. La casa del Sol Levante ha quindi messo in campo un piano d’emergenza: vendere il 10% delle quote di Mitsubishi Motors, operazione che dovrebbe portare nelle casse circa 445 milioni di dollari.
Il problema più grosso? La Cina. Nel Regno di Mezzo, i costruttori locali hanno preso il sopravvento nel settore elettrico, lasciando le briciole alla concorrenza straniera. E negli Stati Uniti le cose non vanno meglio: le vendite continuano a scendere, senza che si veda la luce in fondo al tunnel.
Il CEO Makoto Uchida non ha cercato scuse. Ha ammesso gli errori, soprattutto nel mercato americano, dove Nissan si è fatta trovare impreparata sul fronte degli ibridi. “Non avevamo previsto una crescita così rapida di questa tecnologia”, ha confessato. E per dimostrare di volerci mettere la faccia, si è tagliato lo stipendio del 50%.
Il piano di ristrutturazione tocca ogni aspetto dell’azienda. Le 25 linee produttive verranno riorganizzate: turni modificati, velocità ridotte, efficienza aumentata. L’obiettivo è risparmiare 2,6 miliardi di dollari in questo anno fiscale. Non sarà una passeggiata.
Nissan punta anche a sviluppare nuovi modelli più rapidamente, in 30 mesi anziché i tempi attuali. E rafforzerà i legami con Renault, partner storico nel mercato europeo. Una cura dimagrante necessaria, dicono i vertici, per garantire un domani all’azienda. Ma per migliaia di famiglie, il futuro si fa improvvisamente più incerto.
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