Niente elettrico? Lo studio ribalta il pensiero: a rischio un milione di posti di lavoro

L’ultimo studio fa emergere cosa accadrebbe se l’UE decidesse di fare dietrofront sull’elettrico: un milione di posti di lavoro a rischio.

Le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono in crescita ed è certamente una buona notizia. Le vetture BEV e PHEV in circolazione sulle nostre strade sono ancora troppo poche ma di sicuro l’incremento deve essere visto come un segnale importante. Le perplessità sulle auto elettriche sono ancora molto forti, in primis a causa dei prezzi troppo elevati e dei tempi molto lunghi per la ricarica (che comporta anche dei costi non banali).

Eppure bisogna accelerare con la transizione verso l’elettrico, dato che dal 2035 in poi le auto endotermiche non potranno più essere vendute nell’Unione Europea. Proprio questa scadenza suscita parecchie polemiche: in tanti, infatti, preferirebbero venisse rivista proprio a causa dei risultati non così confortanti che fa registrare oggi il mercato dell’elettrico.

L’UE, almeno per ora, non vuole cambiare rotta, anche perché le conseguenze di un ripensamento potrebbero essere molto pesanti. Transport & Environment ha pubblicato uno studio dove emerge un dato molto chiaro: se l’obiettivo dello stop alla vendita di auto endotermiche dal 2035 in poi venisse accantonato si metterebbero a rischio più di un milione di posti di lavoro.

Addio elettrico: a rischio un milione di posti di lavoro

Sempre Transport & Environment sottolinea che attraverso nuove politiche industriali per favorire la produzione di auto elettriche, tra cui misure di sostegno per le auto e le batterie prodotte nell’Unione Europea, il contributo del settore auto al PIL europeo crescerebbe dell’11% nel 2035 rispetto a oggi. Mantenendo l’obiettivo prefissato, quindi, il comparto auto europeo tornerebbe a produrre quasi 17 milioni di vetture all’anno, portando alla creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Auto elettrica in ricarica
Addio elettrico: a rischio un milione di posti di lavoro – Foto Canva (Derapate.allaguida.it)

L’indagine condotta da T&E rivela che entro il 2030 potrebbero esserci circa 100.000 nuovi impieghi per la produzione di batterie, mentre entro il 2035 si creerebbero altri 120.000 posti di lavoro nel settore della ricarica. Se invece l’Unione Europea decidesse di fare dietrofront sul target fissato per il 2035, ovvero la vendita di zero auto endotermiche, brucerebbe qualcosa come 90 milioni di euro.

Due terzi degli investimenti previsti nel settore delle batterie andrebbero in fumo e l’industria della ricarica registrerebbe una perdita di 120 miliardi di euro di entrate potenziali nel prossimo decennio. Tradotto in termini di impiego, un ripensamento della UE sulla scadenza del 2035 causerebbe la perdita di circa un milione di posti di lavoro.

Gestione cookie