Il suo nuovo motore sfrutta una tecnologia inedita. Così Nissan si prepara a mettere a tacere Toyota e Hyundai.
In una fase effervescente dell’automotive, non tanto per le vendite, ancora in trend negativo, quanto per l’attività frenetica dei costruttori alla ricerca di nuove soluzioni per rendere il motore delle proprie vetture efficiente, sostenibile e poco inquinante, i grossi colossi si danno battaglia. Malgrado i tentativi di collaborazione per contrastare lo strapotere cinese, come quello tra Nissan e Honda, poi fallito per la paura della Casa dell’Ala Dorata di perdere la propria indipendenza, la rivalità continua ad essere presente.
E proprio l’azienda con sede centrale a Yokohama che aveva proposto la joint venture, ha appena lanciato il guanto di sfida a Toyota e Hyundai per quanto concerne uno dei loro pezzi forti, ossia il propulsore, progettando una unità che sfrutta una tecnologia mai vista prima e che si preannuncia centrale per quanto concerne il suo piano di rilancio dopo la crisi che l’ha colpita a seguito dello scarso appeal esercitato dai suoi modelli in un periodo di transizione ecologica.
Nissan lancia il suo super motore, è ibrido e migliore di quello della concorrenza
Da quanto si apprende a breve la compagnia nipponica rilascerà la terza generazione del del suo sistema e-Power. Si tratta di un powertrain in cui la componente termica serve esclusivamente come generatore, mentre la parte elettrica aziona le ruote in modo autonomo. L’obiettivo del costruttore è quello di ottenere la massima efficienza dalla sua unità ibrida. Il suo nome è ZR15DDT e contiene una novità assoluta.
Al centro dell’innovazione ci sono le sedi delle valvole, ovvero quelle zone dell’unità motrice che si chiudono ermeticamente per regolare il flusso di aria e carburante. Ebbene Nissan avrebbe ravvisato nello spruzzo a freddo sulla testata un’alternativa più efficace. In questo caso le polveri metalliche vengono proiettate sul propulsore a velocità talmente elevata da saldarsi immediatamente senza avere bisogno delle alte temperature. Questo processo porterebbe a due benefici essenziali: l’ottimizzazione del flusso dell’aria e il miglioramento del raffreddamento delle valvole stesse.

Stando alle informazioni diffuse dal brand giapponese, l’efficienza termica, ovvero la capacità di trasformazione dell’energia del carburante in potenza, raggiungerebbe il 42%, pari all’1% in più dei concorrenti. Dopo aver brevettato questa soluzione nell’anno della pandemia, l’azienda ha ottenuto il via libera soltanto nel 2024. Da precisare che non può essere adottata su motori già esistenti.