Non solo Fiat, tremano operai e dipendenti: il colosso dei motori pronto a tagliare tutto

La situazione si sta facendo ormai sempre più critica per molti lavoratori, con un altro colosso che è prossimo a duri tagli.

Il mondo dei motori deve cercare di dare il prima possibile delle risposte a coloro che lavorano nel settore, con tantissimi operai che versano in condizioni disperate. I licenziamenti sono ormai all’ordine del giorno ed è necessario che l’Unione Europea, se davvero vuole continuare su di un discorso legato solo all’elettrico, deve mettere le aziende nelle migliori condizioni possibile.

I lavoratori devono essere sempre rispettati, perché senza di loro non sarebbe possibile sviluppare auto e darli in mano ai clienti. Sono la colonna portante di una società, perché se da un lato è giusto sottolineare come ai vertici debbano far quadrare i conti, condizione di certo non semplice, dall’altro c’è chi deve completare l’opera lasciata solo su carta.

Il Gruppo Stellantis sta avendo moltissimi problemi da questo punto di vista, con alcune strategie commerciali che non sono state di certo delle migliori. A Mirafiori la situazione ormai è sempre più critica, con la produzione che sarà bloccata ancora a dicembre, salvo riprendere solo nel 2025. Anche negli USA la situazione però non si placa e le proteste continuano.

Stellantis taglia negli USA: le fabbriche a rischio

Dopo un settembre 2023 davvero di fuoco, con UAW, ovvero Union Automobile Workers, che ha scioperato per diverse settimane per poter avere un contratto dignitoso, ora siamo ancora dentro nelle problematiche per i lavoratori. Lo si vede come ormai siano prossimi diversi licenziamenti da parte di Stellantis, partendo dalla sede dell’Ohio.

UAW
UAW (Ansa – derapate.allaguida.it)

In questo stabilimento infatti avviene la produzione della Jeep Gladaitor, un modello straordinario e molto apprezzato negli USA, ma ora saranno circa 1000 i licenziamenti. Non va di certo meglio nella sede del Michigan, luogo invece nel quale avviene la produzione della RAM 1500 Classic, altro modello che non sarà più costruito e non vedrà un rimpiazzo.

Questa volta il taglio rischia di essere ancora più significativo, con un totale di ben 2450 lavoratori lasciati a casa. Ora però è salito al potere Donald Trump, con il repubblicano che ha intenzione di cambiare la situazione legata ai metalmeccanici. Secondo formulapassion.it, il tycoon ha promesso imposte del 100% nel momento in cui Stellantis avesse pensato di spostare la produzione dagli USA al Messico. Non si sa se ciò basterà, ma serve che la politica si avvicini alle aziende con le idee e non con le sanzioni, con questi braccio di ferro che servono a poco.

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