Non soltanto il Gruppo Stellantis sta avendo a che fare con un maxi richiamo in questi giorni. Un altro colosso dell’auto ha i suoi problemi in questo senso.
In questi giorni stiamo assistendo ad un grande numero di richiami di enorme entità per diversi costruttori di automobili tra cui pure alcuni marchi parte del Gruppo Stellantis. Proprio il colosso che comprende tra le sue fila marchi come Fiat, Alfa Romeo e Abarth ha avuto in questi giorni una grossa gatta da pelare per le mani ancora per gli strascichi dello scandalo della Takata Corporations.
La compagnia nipponica fallita nel 2017 ha affrontato proprio dieci anni fa un caso molto importante di cattivo montaggio degli airbag su milioni di vetture, un triste record nella storia, finché non si è scoperto proprio in questi mesi che ci sono almeno ancora 600mila vetture con marchio Citroen che potrebbero montare questi famosi airbag difettosi. Un bel problema, ma non sono soltanto i dirigenti di Stellantis ad avere a che fare con problemi di sicurezza.
Una rivale diretta del gruppo che negli ultimi anni si è mosso sempre di più nello stesso settore di mercato del brand americano è infatti nei guai. Si tratta di Tesla e praticamente tutti i modelli del colosso americano, diffuso in Italia, sono a rischio. Un motivo in più per leggere le prossime righe con grande attenzione, sperando che non ci sia anche la vostra auto tra quelle a rischio richiamo in officina.
Tesla, ancora un richiamo
Tesla non è nuova a richiami che contano moltissime vetture. Quello che non si può risolvere con un aggiornamento al software viene solitamente corretto con un classico intervento in officina. Saranno però molto impegnati, i meccanici convenzionati con Tesla, per gestire le ben 125mila vetture che in queste ore sono finite sotto la lente di ingrandimento dell’NHTSA.
Sono per la precisione 125.227 le vetture vendute soprattutto negli USA – ma non si può mai escludere a priori che qualche unità sia stata importata da un compratore europeo – che potrebbero presentare un problema alla spia che segnala la mancata inserzione nella fibbia della cintura di sicurezza. Questo difetto potrebbe rivelarsi pericoloso per un conducente distratto che fa affidamento alla spia per ricordarsi di allacciarla, ce ne sono molti.
Le automobili saranno intanto controllate dal brand che ha già annunciato di essere a lavoro per un futuro aggiornamento del software da estendere all’intera gamma – le auto interessate dal richiamo infatti sono sia le Model S che le Model X e le Model Y tuttora in vendita – per evitare che problemi di questo tipo possano presentarsi ancora in futuro.