Non solo Stellantis, anche un altro colosso si ferma. Allarme tra i lavoratori, la situazione è critica.
L’industria dei motori europea sta vivendo un momento di grande difficoltà. La transizione elettrica continua a presentare diverse complicazioni per le aziende. Le auto a zero emissioni presentano costi superiori rispetto a quelle a motore tradizionale, e questo si ripercuote anche sul prezzo di listino finale. Questo continua a frenare la domanda, e la conseguenza è che molte aziende si trovano a fare i conti con importanti perdite su questo tipo di mezzi e a dover rivedere in corsa le proprie strategie per mantenere intatto l’equilibrio tra investimenti e ricavi.
A complicare ulteriormente la situazione c’è anche l’incertezza legata alle normative europee. L’Unione Europea continua a spingere per fermare la produzione di auto a diesel e benzina entro il 2035, ma da più parti arriva la richiesta di rivedere questa normativa. Tutto questo senza tralasciare gli eventi che hanno messo in ginocchio il mondo negli ultimi anni, dalla pandemia ai conflitti, e che hanno inevitabilmente avuto un pesante impatto sui bilanci aziendali.
Il momento, insomma, è di vera crisi. In Italia si parla spesso della situazione di Stellantis, ma la holding non è l’unica a trovarsi di fronte a questo tipo di scenario e ad essere stata costretta a prendere decisioni difficili.
Anche il colosso statunitense Ford ha dovuto rivedere le proprie strategie per quanto riguarda l’elettrico. La crisi della domanda sul mercato europeo ha costretto Ford a ridurre la produzione di veicoli elettrici nella fabbrica di Colonia. E’ stato annunciato che le attività nello stabilimento saranno sospese sino alla fine dell’anno. Ford ha inoltre rivisto i propri piano per quanto riguarda i modelli futuri: i progetti relativi ad un nuovo SUV e di un nuovo pick up a motorizzazione elettrica sono stati per il momento accantonati.
Le difficoltà sul mercato (i dati parlano chiaro, con appena 32.000 unità vendute per l’elettrico contro oltre 700.000 auto tradizionali) e gli alti costi di produzione da sostenere per realizzare questi modelli hanno costretto Ford ad abbassare le stime sulla propria produzione elettrica e sugli investimenti da destinare nel settore. L’azienda si concentrerà maggiormente sui veicoli ibridi e continuerà ad investire sui motori tradizionali. Una tendenza sempre più frequente tra i grandi costruttori. In Europa (ma la situazione negli Stati Uniti non sembra comunque essere migliore) i modelli elettrici continuano a faticare, e sono pochi i marchi che stanno ottenendo risultati soddisfacenti su questo fronte.
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