Nuove norme auto, scoppia il caos in Italia: cosa sta succedendo

Caos in Italia, ancora dibattito sulle nuove norme. La posizione del governo è netta, ecco cosa sta succedendo. 

Sono mesi davvero roventi per il settore della mobilità e l’industria delle automobili nel nostro paese. Sul fronte delle norme rivolte ai cittadini e alla mobilità, è stato appena approvato il nuvo Codice della Strada, non senza critiche, ma la situazione legata all’industria se possibile è ancora più intricata.

La diatriba tra Stellantis e il governo ha tenuto a lungo piede, con il governo che ha chiesto maggiori investimenti e garanzie sui progetti futuri in Italia. Il gruppo, per contro, si è difeso chiedendo maggiori incentivi e lamentando gli alti costi di produzione e le difficoltà del mercato. La risposta dell’esecutivo non è stata però quella sperata: si va infatti verso un addio agli incentivi statali per quanto riguarda l’acquisto di automobili dopo il taglio al fondo previsto nell’ultima manovra. Il governo intende destinare il residuo per sostenere le aziende più che a sconti rivolti ai cittadini, ma la quadra sembra ancora lontana.

La battaglia più importante però si gioca in ambito internazionale, e vede le normative dell’Unione Europea in termini di emissioni e tutela dell’ambiente al centro del dibattito. Le istituzioni europee premono per fermare la produzione di motori a diesel e benzina entro il 2035, una decisione che continua a trovare il parere contrario di alcuni governi nazionali. Anche l’Italia ha preso una posizione netta in tal senso, e su questo terreno il dibattito è destinato a continuare. Il governo però ha espresso parere contrario anche sulle normative più a stretto raggio.

Unione Europea, l’Italia ancora contraria alle norme sulle automobili

Tra poche settimane entrerà in vigore la nuova normativa europea sulle emissioni ancora più stringente. Sono previste pesanti sanzioni per chi non rispetta le nuove linee guida. Proprio questa rigidità ha spinto molti stati ad opporsi a questa linea, ritenendo che possa essere dannosa per le aziende. Tra questi anche l’Italia, che ha espresso parere contrario alla commissione.

giorgia meloni
Unione Europea, l’Italia ancora contraria alle norme sulle automobili (AnsaFoto) – derapate.allaguida.it

L’Italia, insieme a Polonia, Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia, ha richiesto che la data del 1 Gennaio 2025 in cui la nuova normativa dovrebbe diventare attiva venga spostata. Anche la Germania, pur non schierandosi apertamente contraria come i paesi citati sopra, ha comunque dato il proprio parere favorevole ad un posticipo, dando tempo alle case automobilistiche sino al 2026 e 2027 per raggiungere gli obbiettivi stabiliti. Non resta che vedere se l’azione dei governi avrà l’effetto sperato.

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