Nuovo CDS: “Disattivate immediatamente il GPS, altrimenti vi ritirano la patente?” Ecco la verità

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada (CDS), le notizie legate a possibili sanzioni derivanti dall’uso dei dati raccolti dai dispositivi GPS si sono moltiplicate. Tra queste, una delle più discusse riguarda la possibilità che i dati raccolti dai sistemi di navigazione vengano utilizzati per identificare infrazioni e comminare multe, fino al possibile ritiro della patente. Ma quanto c’è di vero? È davvero necessario preoccuparsi al punto da disattivare il GPS?

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Nuovo Codice della Strada: Ecco le nuove disposizioni

Facciamo chiarezza su questo argomento e scopriamo perché, almeno per il momento, questi timori appaiono privi di fondamento reale.

Il ruolo del GPS nel monitoraggio dei veicoli

I moderni dispositivi GPS, integrati in molti veicoli o utilizzati tramite smartphone, raccolgono una grande quantità di dati. Velocità, tragitti percorsi, orari e persino soste sono informazioni facilmente accessibili tramite questi sistemi. In teoria, queste informazioni potrebbero essere utili per accertare eventuali infrazioni al Codice della Strada, come eccesso di velocità o violazioni dei limiti temporali di circolazione.

Tuttavia, sebbene tecnicamente possibile, l’utilizzo di tali dati per scopi sanzionatori è un tema che solleva importanti questioni legali.

Il GPS e il rispetto della privacy: cosa dice la legge

La privacy dei cittadini è un diritto fondamentale tutelato da normative nazionali e comunitarie, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Secondo queste normative, i fornitori di servizi GPS non possono condividere dati personali con terze parti, comprese le autorità, senza il consenso esplicito dell’utente o un mandato specifico.

  • Dati protetti: Informazioni come la posizione, la velocità e i tragitti percorsi sono considerate dati sensibili. Senza autorizzazione, il loro utilizzo per scopi diversi da quelli dichiarati (ad esempio, per sanzioni) è vietato.
  • Esigenze legali: Per accedere ai dati del GPS di un individuo, le autorità devono dimostrare la necessità di farlo, spesso legata a indagini penali o situazioni di emergenza, non a infrazioni stradali ordinarie.

Pertanto, le aziende fornitrici di servizi GPS, come Google Maps, Waze o altri produttori di navigatori, non possono trasmettere automaticamente questi dati per consentire l’applicazione di multe.

È davvero necessario disattivare il GPS?

La risposta breve è: no, non è necessario disattivare il GPS per evitare multe o il ritiro della patente. Le autorità non possono, ad oggi, accedere liberamente a questi dati per monitorare il comportamento degli automobilisti o per rilevare infrazioni.

Tuttavia, è importante essere consapevoli di alcune situazioni specifiche:

  1. Contratti di leasing o noleggio: Alcune compagnie di noleggio auto installano dispositivi di localizzazione sui loro veicoli. In caso di violazioni contrattuali, come il superamento di limiti chilometrici o la mancata riconsegna, queste informazioni potrebbero essere utilizzate.
  2. Polizze assicurative con scatola nera: Le scatole nere installate sui veicoli per monitorare lo stile di guida e ottenere sconti sull’assicurazione registrano dati che, in casi estremi, potrebbero essere richiesti dalle autorità. Anche in questo caso, però, l’uso dei dati è regolamentato e limitato.

Il futuro: nuove tecnologie e possibili cambiamenti

Con l’avanzamento della tecnologia e l’introduzione di nuovi strumenti per il controllo del traffico, è possibile che, in futuro, le normative cambino. In alcuni Paesi europei, si discute già dell’uso di dati telematici per migliorare la sicurezza stradale e combattere le infrazioni. Tuttavia, ogni evoluzione in questo senso richiederà dibattiti pubblici e adeguamenti normativi, sempre nel rispetto della privacy.

Conclusioni: la verità sui dati del GPS

Le voci secondo cui il GPS potrebbe portare a multe automatiche o al ritiro della patente sono, al momento, prive di fondamento. Le attuali normative proteggono i cittadini dall’utilizzo improprio dei loro dati personali. Per ora, quindi, non c’è motivo di disattivare il GPS o preoccuparsi di essere monitorati per scopi sanzionatori.

Il nuovo Codice della Strada mira a migliorare la sicurezza sulle strade, ma i controlli restano affidati ai metodi tradizionali, come pattuglie e autovelox. È sempre importante, comunque, guidare responsabilmente e rispettare le regole, indipendentemente dalla presenza di tecnologie di monitoraggio.

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