Parla Salvini, e promette una applicazione ancora più diligente del nuovo codice. Vi spieghiamo perché al volante occorre stare da oggi ancora più attenti.
Turro è partito con critiche feroci, che negli ultimi giorni si sono trasformate in un silenzio sempre più imbarazzato. Diciamoci la verità, messuno se lo aspettava, eppure è successo davvero: il nuovo Codice della Strada funziona. Sembrava un accrocchio di norme mal combinate e poco in armonia tra loro. Invece occorre dare ragione a chi lo ha sostenuto.
Il Nuovo Codice, e questa è la notizia, funzione. Le strade italiane non sono diventate più caotiche ma più sicure. Gli automobilisti guidano con più attenzione, i controlli sono aumentati. Le sanzioni, almeno per ora, sono un deterrente più che efficace. I risultati si vedono già dopo il primo mese, nero su bianco, in numeri che raccontano una storia sorprendente.
I numeri sono con lui
Vediamo qualche cifra. Gli incidenti sono diminuiti dell’8,6%. Dati più che confortanti: 5.371 incidenti contro i 5.879 dell’anno scorso. Il dato più importante, quello che scalda il cuore, riguarda le vite salvate: gli incidenti mortali sono scesi del 31%, da 113 a 78. 43 famiglie sono salve: non hanno ricevuto la notizia fatale, incubo di chiunque ha un amico o un parente sulla strada.
Buone notizie anche per gli incidenti meno gravi. I sinistri con feriti importanti sono diminuiti dell’11,5%, passando da 2.255 a 1.995. Le persone ferite sono state 2.957 invece di 3.388, con un calo del 12,7%. Comunque la si pensi sulle norme, sono numeri che rassicurano e di cui tutti dobbiamo essere felici.
Il nemico numero uno della sicurezza? Lo sappiamo già, è il cellulare. In trenta giorni sono state ritirate 2.500 patenti per guida pericolosa, telefonica. Le regole sull’alcol non sono cambiate nei limiti, sono solo diventate più severe per i recidivi. Eppure la gente inizia a capire: anche qui l’incidenza dei sinistri appare in calo, anche se serviranno dati più precisi.
Il pugno duro, insomma, sta funzionando. Niente sconti a nessuno, e certamente non a chi occupa i posti dei disabili. Un’altra buona notizia, per una battaglia civile che nessuno ha mai voluto combattere davvero.
Ogni incidente evitato significa un futuro che non viene spezzato e una famiglia che rimane unita, anche se magari non lo sa. La strada per una mobilità completamente sicura è ancora lunga, tortuosa come una mulattiera di montagna. I primi risultati brillano come luci nella notte: gli italiani stanno cambiando, guidano con più attenzione, proteggono la vita propria e degli altri. Salvini può piacere o non piacere ma da oggi si potrà dire in modo oggettivo che, come minimo “anche lui ha fatto pure cose buone”.