Un’altra decisione assurda del Governo obbliga gli italiani a rottamare le loro auto se troppo inquinanti. Ecco di quali si tratta e quando dovranno farlo
Entro il prossimo anno, ovvero il 2026, l’Italia sarà coinvolta in un’enorme rivoluzione dal punto di vista dei motori. La transizione ecologica vive il proprio momento migliore e le vecchie auto, in Italia, hanno vita breve. Infatti il Governo italiano ha deciso di potenziare ulteriormente gli incentivi per nuove auto e, soprattutto, di portare gli italiani a rottamare le loro auto. Obiettivo: rendere le città meno inquinate.
Le vetture coinvolte per la rottamazione nel 2025 sono quelle Euro 0 ed Euro 1, mentre solo in alcune regioni vale anche per le Euro 2. Si trovano ancora tantissime auto nelle versioni più vecchie e sono la principale causa, dicono, di inquinamento urbano. Soprattutto nelle aree metropolitane, togliere queste macchine significa migliorare sensibilmente la qualità dell’aria, sembra.
Per convincere gli italiani a rottamare la propria automobile, il Governo ha varato un piano di incentivi per auto elettriche o ibride fino a 10.000 euro. Varia in base alla classe ambientale del veicolo rottamato. Per chi ha un ISEE basso ci sono anche maggiorazioni, così come per chi vive in zone con ZTL.
Rottamazione auto, incentivi e benefici
I cittadini, quindi, potranno beneficiare di un prezzo conveniente per l’acquisto di una nuova macchina e il risparmio, in teoria, continua nei costi di gestione. Senza contare tutti i fattori di sicurezza, che aumenta sulle macchine di nuova generazione, con sistemi di frenata assistita, sensori e tanto altro.

Ecco perché il Governo spinge affinché le auto più vecchie vengano rottamate. Anche perché può portare alla crescita economica e occupazionale, visto che il settore dei veicoli elettrici e delle infrastrutture di ricarica sta generando sempre più opportunità lavorative. Ci sono, inoltre, piattaforme digitali dedicate, che facilitano i cittadini nel processo di rottamazione.
C’è da dire, però, che molti italiani preferiscono ancora le auto a benzina (o banalmente sono affezionati alla loro auto) e non dovrebbero essere obbligati a cambiare. Di norma, il processo avviene autonomamente, senza forzature, quando le cose meritano di essere “scoperte”. Quindi, da un lato c’è l’opportunità di un futuro più ecologico, dall’altra c’è la necessità di spendere comunque dei soldi per passare a qualcosa che neanche piace così tanto.