Le moto vivono periodi di alti e bassi, ma questo gioiello dopo tanti anni è tornato in auge.
Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che le moto siano da sempre uno dei grandi amori e passioni di tantissime persone. Le due ruote sportive sono il sogno per tanti italiani, soprattutto considerando come per tanti anni vi siano stati dei progetti vincenti da parte di colossi come quelli giapponesi.
Sono diversi i marchi nipponici che hanno saputo imporsi a livello internazionale, non solo per una potenza eccezionale, ma allo stesso tempo anche perché hanno saputo puntare moltissimo sull’affidabilità. Un aspetto quest’ultimo che non deve di certo essere dimenticato e lo si vede con il caso della Kawasaki.
Un marchio che si è imposto come uno dei migliori della storia e ora è giunto il momento anche di ammirare una delle più straordinarie innovazioni degli anni ’80. Una moto che aveva tutte le carte in regola per dare vita a una rivoluzione, con la casa giapponese che ha fatto parlare di sé e dopo tanti anni la Z 1300 torna a essere una delle due ruote più interessanti.
Kawasaki Z 1300: il sogno dei sei cilindri
Uno dei progetti che sembrava essere tra i più interessanti sul mercato delle moto tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta vi era quello delle due ruote con propulsore sei cilindri in linea. Un’idea che stuzzicava la fantasia di tantissimi colossi giapponesi, con la prima di sempre che fu la Honda CBX, ma dopo poco si ebbe modo di ammirare anche il lancio della Kawasaki Z 1300.

In quest’ultimo caso eravamo di fronte a una moto presentata per la prima volta in occasione di un grande evento come il Salone di Colonia del 1978, con la potenza che permetteva di erogare un massimo di 130 cavalli. Una due ruote che si fece apprezzare moltissimo anche per la sua maneggevolezza, nonostante un peso di 300 kg.
Una moto che toccava i 225 km/h, con la crescita che fu costante per tutti gli anni ’80. Il problema però per queste sei cilindri è che nel corso degli anni acquisirono la fama di moto difficili da guidare e abbastanza “scorbutiche”. Ecco perché sono state via via abbandonate, anche se oggi sono delle moto di culto, con la Kawasaki Z 1300 che rimane una delle più straordinarie e interessanti versioni mai progettate tra le moto 6 cilindri.