Queste supercar sono state ritrovate sotto l’oceano: il naufragio è costato carissimo, 400 milioni di dollari. Che tesoro incredibile.
Il mare, si sa, cela infiniti tesori. Trovare migliaia di supercar di lusso inabissate, però, è una rarita persino per l’oceano che abitua ad ogni sorta di meraviglia. E se da un lato non si può che rimanere affascinati nel vedere questo bizzarro “museo sottomarino”, dall’altro lato è molta la preoccupazione sugli effetti che la presenza di così tante automobili possa avere sull’ambiente e sull’ecosistema, potenzialmente devastanti viste le molte sostanze inquinanti contenute nella produzione di una automobile.
Oltre 4.000 supercar sono state trovate sul fondo dell’oceano, un ritrovamento dal valore inestimabile che però rischia di distruggere l’ambiente circostante e che continua a far discutere, e ad aprire un lungo dibattito sul tema della sicurezza e su come ogni aspetto della mobilità debba essere convertito in modo da avere il minore impatto possibile sul nostro pianeta. Insomma, quello che è un paradiso per gli appassionati rischia di trasformarsi in un incubo per l’ambiente marino.
Ritrovamento incredibile, supercar dal valore inestimabile ma che danno per l’ambiente
La nave Felicity Ace giace sul fondo dell’oceano Atlantico, e al suo interno ha custodito un vero tesoro:migliaia di automobili di lusso di ogni tipo: Lamborghini, Bentley, Porsche, solo per citarne altre. Modelli che sarebbero il fiore all’occhiello delle più grosse collezioni d’auto, e che oggi si trovano invece sul fondo del mare dopo che il 1° marzo 2022 la nave è stata colpita dalle fiamme e poi affondata al largo delle Azzorre.

Il danno è stato davvero incredibile: quasi 4.000 veicoli (3.965 per l’esattezza) per un totale di 401 milioni di dollari. Le auto erano tutte destinate al mercato statunitense, ma non sono mai arrivate alla loro meta finale. Questo “cimitero automobilistico” situato a centinaia di metri di profondità ha colpito profondamente l’industria dei motori, causando non pochi ritardi e problemi economici per gli automobilisti.
A questo, come detto, si aggiunge l’enorme danno dal punto di vista ambientale: le batterie agli ioni di litio, i carburanti e gli oli presenti nella nave secondo gli esperti starebbero già iniziando a contaminare le profondità marine e potrebbero avere un impatto non da poco sull’habitat della zona. La questione ha anche sollevato critiche sulle procedure di sicurezza e su come far si che incidenti simili, purtroppo più frequenti di quanto si pensi in mare, non si verifichino più.