Novità importanti giungono dal settore della mobilità e ora c’è un pedaggio da 10 euro.
Da un po’ di anni a questa parte è diventato evidente come uno dei principali obiettivi della politica sia quello di stravolgere il concetto di mobilità. Lo si vede anche dal fatto che ora sono diventati sempre più comuni dei mezzi come i monopattini elettrici o le eBike, con questi che permettono di muoversi nelle grandi città e ridurre sensibilmente le emissioni di CO2.
Inoltre ora è tempo anche di parlare in modo sempre più serio del Ponte sullo Stretto di Messina, con l’approvazione del progetto da parte dell’Europa che è l’ultimo passaggio che si stava attendendo. Naturalmente però ora si passa al momento più difficile di tutti, perché le parole sono finite e si deve passare ai fatti.
Sono molti coloro che ritengono questa opera essenziale e altrettanti che invece la vedono come uno spreco di soldi pubblici. Inoltre è interessante capire da un lato il prezzo del pedaggio per questo tratto, con questo che rischia di diventare un salasso per gli italiani, ma a peggiorare il tutto ci pensa anche la proiezione di Unimpresa.
Il futuro del Ponte sullo Stretto: bastano 10 euro di pedaggio?
L’investimento previsto per ultimare il Ponte sullo Stretto di Messina, permettendo finalmente di collegare la Sicilia con la Calabria, sarà di circa 13 miliardi di euro. Cifre davvero molto importanti, con la previsione che vede un totale di 25 milioni di veicoli che transiteranno ogni anno, oltre a 36 mila treni, come riporta il Corriere della Sera.

Il prezzo per poter attraversare il Ponte non sarà di certo economico, tanto è vero che siamo di fronte a delle spese di 10 euro per il pedaggio autostradale e di 15 per il passaggio con il treno. Dunque, con prezzi simili, le entrate dovrebbero stanziarsi tra i 535 e gli 800 milioni di euro l’anno, con utili dunque di 100 milioni.
Questo però significa che per poter ammortizzare la spesa ci vorrebbero circa 130 anni, con il piano di ammortamento stanziato di 30 anni che sembra essere molto ottimistico. Questo deriva dallo studio che ha portato avanti Unimpresa, con questa che sottolinea come per pareggiare le spese sarà necessario che ci siano delle entrate extra, che possono derivare da contributi statali ed europei. L’opera è sicuramente molto utile, ma allo stesso tempo è evidente come da un punto di vista economico siano presenti delle lacune non di poco conto.