Il marchio romeno scala le classifiche con delle automobili super economiche, ecco come fanno a costare così poco.
La casa Dacia sta vivendo un periodo strepitoso di crescita e le vendite lo stanno dimostrando. Nei primi quattro mesi del 2024 per il brand si è registrato un +14,9% di nuove immatricolazioni con più di 35mila auto vendute solo in Italia. Un aumento strepitoso che mantiene le vendite del marchio rumeno in vetta alla classifica. Nel 2023, infatti, Dacia è stato il marchio più scelto dagli italiani con quasi 81mila immatricolazioni. Al primo posto troviamo la Jogger, seguita dalla Sandero e dalla Duster.
Il motivo? La perfetta combinazione tra prezzi contenuti, affidabilità e versatilità. Ma quali sono i prezzi effettivi delle vetture Dacia? La Dacia Sandero ha un prezzo base che può variare da 13.25o fino a 17.550 euro, mentre la versione Stepway va da 15.300 fino a 18.750 euro. La Spring va da 17.900 a 20.200 euro, mentre la Dacia Jogger da 18.100 a 26.950 euro. Infine la Dacia Duster ha un prezzo base, per la versione del 2018, che va 17.750 euro a 25.450 euro. La versione del 2024, invece, parte da 19.700 euro e può arrivare fino a 27.900 euro.
C’è però da considerare anche che questi prezzi sono comprensivi di Iva e di tutte e spese di messa in strada. A questi costi, però, si deve eventualmente togliere lo sconto ottenibile grazie agli incentivi 2024 grazie ai quali, ad esempio, la Dacia Spring elettrica può arrivare a costare poco più di 4mila euro.
Dacia, le parole del CEO sulla crescita del marchio rumeno
A spiegare le motivazioni dietro la crescita del brand Dacia ci ha pensato l’amministratore delegato Denis Le Voto che ha sottolineato l’essenzialità delle vetture. “Ad esempio la Jogger pesa 1200 kg, a fronte di una media della concorrenza delle auto a 7 posti di 260 kg in più dovuta agli accessori e ai sistemi Adas. Le altre auto pesano 1.500 kg, mentre i nostri 1200 kg richiedono motori meno potenti e, quindi, meno costosi“, ha commentato il CEO di Dacia.
La permanenza all’interno del gruppo Renault aiuta molto Dacia che può quindi risparmiare sul processo di produzione. “Abbiamo preso la piattaforma della Clio e ci abbiamo lavorato due anni per decidere cosa togliere per rimanere essenziali”, ha proseguito Le Von, che ci ha però tenuto a sottolineare che l’essenzialità non necessariamente è sinonimo di poca affidabilità. “Le nostre auto rispettano le norme europee, ma facciamo delle scelte. Ora sempre che senza Adas non si possa vivere, ma spesso i sistemi di sicurezza vengono disattivati da chi guida. Noi offriamo il giusto equilibrio ed il massimo della sicurezza passiva“ ha concluso Le Vot.