Appassionati col fiato sospeso per il rischio estinzione della Piaggio Vespa. Adesso interviene anche il Governo.
Le politiche europee volte a privilegiare i veicoli elettrici stanno spaventando una parte del Governo italiano. Lo stesso che, per tentare di frenare la messa al bando di auto e moto a propulsore termico, ha deciso di intervenire direttamente con un provvedimento ad hoc. In particolare ad essere in pericolo sono i mezzi “vintage” e come tali più inquinanti.
Tra questi figura la Vespa, lo storico veicolo progettato e rilasciato dalla Piaggio nel secondo Dopoguerra e diventato simbolo di italianità e bel vivere. A causa del percorso dettato dalla Commissione Europea la sua permanenza in commercio potrebbe essere a rischio. E ora tutti gli amanti del simpatico motociclo sono in allarme in attesa della sentenza.
Spaventata dall’ipotesi non troppo peregrina di messa al bando di uno scooter emblematico per gli italiani, la Lega ha appena depositato una proposta di legge per inserire la Vespa tra i veicoli di interesse nazionale. Una proposta che si rifa alla sentenza pronunciata dal Tribunale della UE che l’aveva definita “unica e inimitabile” nel contesto del processo di plagio intentato dalla Piaggio nei confronti della Zhejiang Zhongneng.
Il partito di Matteo Salvini, preoccupato per il Green Deal che potrebbe presto investire anche la celebre due ruote realizzata a Pontedera, ha prodotto un testo che non lascia dubbi alle intenzioni. “Vogliamo salvare quest’icona rivoluzionaria degli anni ’50-’60 che ha rappresentato uno spaccato dell’Italia e che tutt’oggi, con oltre 20 milioni di modelli venduti e circolanti nel mondo, è uno dei nostri simboli più riconosciuti“, si legge.
Per il leader del Carroccio si tratta di “un’espressione storica, culturale ed artistica che deve essere tutelata“. L’obiettivo è dunque quello di aggirare la tagliola delle nuove regole relative alle emissioni nocive che da qui al 2035 e oltre sconvolgeranno la mobilità e il suo concetto. Va specificato, però, che già oggi le Vespa due tempi Euro 0 possono circolare purché iscritte al registro storico.
Molto però dipende dal Comune di appartenenza che, a dispetto di ciò, può stabilire il veto di movimento. Questa è solo l’ultima iniziativa a favore dello scooter toscano. Proprio il Consiglio Regionale della Toscana, lo scorso aprile aveva approvato una mozione ancora targata Lega per riconoscerlo come patrimonio dell’Unesco, mentre il Consiglio della Calabria ne aveva domandato la salvaguardia.
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