Questo nuovo carburante sta già attirando l’attenzione: costa poco ed è super sostenibile, può essere il futuro.
Il futuro dell’industria dei motori deve necessariamente seguire la strada della sostenibilità. L’ipotesi che sembra però essere stata prescelta per percorrere questa via, l’elettrico, lascia però più di qualche perplessità. Dopo l’iniziale incoraggiante diffusione, la crescita della domanda di questi tipi di modelli sembra essere arrivata ad un punto di stallo. I costi più elevati rispetto ai modelli a carburante tradizionale sono un problema non di poco conto sia per le aziende che per i clienti. A questo è da aggiungere l’importante limite della durata ancora limitata dell’autonomia delle batterie e delle tempistiche di ricarica ancora piuttosto lunghe,
Per questo sempre più aziende stanno cercando soluzioni alternative e da più fronti arrivano pressioni per far si che l’Unione Europea possa rivedere l’idea iniziale di fermare la produzione di auto a diesel e benzina per il 2035. Il futuro dell’industria dei motori continua ad essere incerto. Sta prendendo sempre più piede però l’ipotesi di affidarsi a carburanti biologici, che permetterebbero non solo di raggiungere le tante auspicate zero emissioni, ma anche di risolvere il problema delle auto a motore tradizionale che rimarrebbero comunque in circolazione dopo il 2035 continuando ad inquinare. In questo senso potrebbe arrivare una importante alternativa per il futuro.
L’HVO è un biocarburante fatto con gli scarti che permette di abbassare tra il 60 e il 90% le emissioni dannose dell’aria. L’Hydrotreated vegetable oil è composto da olio di frittura, altri tipi di oli ma anche scarti di grasso animale. Non è dunque sintetico come gli e-fuel, ma allo stesso modo di questi ultimi consente di continuare ad utilizzare il proprio motore diesel facendolo diventare del tutto sostenibile. Praticamente tutte le Euro 6, ma anche le Euro 5, possono funzionare con questo carburante.
Il vantaggio è che sta diventando sempre più diffuso nel nostro paese, distributori come Tamoil ed Eni sempre più spesso la propongono come opzione. Solo quest’anno sono passate da 50 a 55 le stazioni che lo hanno a disposizione. Anche il prezzo è molto favorevole: da inizio Ottobre costa infatti 10 centesimi in meno rispetto al diesel tradizionale. Una incredibile occasione, come detto, di avere una credibile alternativa all’elettrico che possa anche consentire la sopravvivenza dei vecchi motori e aiutare sia le aziende sia i clienti senza costringere necessariamente ad un passaggio all’elettrico. I biocarburanti stanno diventando un’alternativa sempre più credibile.
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