Trump parte dicendo ad alta voce quello che tanti pensavano: le auto elettriche sono una bella idea per chi può permettersele. Ma c’è un problema per l’Italia.
Il nuovo presidente non ha perso tempo. Un giorno solo alla Casa Bianca e ha già mandato in fumo tutti i piani green di Biden. Quella svolta verso le emissioni zero verso cui anche l’Unione Europea sta spingendo con tutte le sue forze, e causando non poche perplessità.
Le grandi case automobilistiche fanno finta di essere scioccate. Strano, visto che anche loro sapevano benissimo che quel 50% di auto elettriche entro il 2030 era pura fantasia. Basta passere da un concessionario: l’auto elettrica più media costa quanto due anni di stipendio.
Dal palco del Campidoglio Trump l’ha detta semplice: “Gli americani scelgono l’auto che vogliono”. Niente giri di parole. Zero prediche verdi. Zero sensi di colpa per chi guida ancora un diesel.
Alla Capital One Arena ha firmato sette ordini uno dopo l’altro. Ha cancellato 78 leggi di Biden. Le fabbriche americane possono tornare a fare auto normali, quelle che si possono comprare senza vendere un rene. Gli operai tirano un sospiro di sollievo: non dovranno trasformarsi in ingegneri elettronici e soprattutto hanno molto maggiori prospettive di mantenere il loro lavoro.
I costruttori europei sono nel panico. Hanno speso miliardi per le nuove fabbriche elettriche. Hanno dovuto seguire le imposizioni di Bruxelles che si è gettata mani e piedi in questa battaglia ambientale. Ora si ritrovano con impianti costosissimi e un mercato che non risponde.
La verità è sotto gli occhi di tutti: la gente vuole auto che funzionano, senza complicazioni. Per chi sceglie l’elettrico le complicazioni aumentano, l’autonomia un incubo, le serate passano aprogrammare i viaggi in base alle colonnine. E poi, quando qualcuno trova una colonnina libera spesso deve pure aspettare mezz’ora per ricaricare.
Il mercato dell’auto si sta spaccando in due. L’Europa corre dietro all’elettrico. L’America torna alla realtà. Come quando ti svegli da un sogno troppo bello: all’inizio fa male, poi capisci che era necessario. I prossimi mesi ci diranno molto. Le fabbriche dovranno scegliere cosa produrre davvero. E dove produrre.
L’Italia potrebbe persino guadagnare se l’Europa seguisse Trump. Le nostre fabbriche sanno fare ottime auto tradizionali. Ma succederà?
La decisione di Trump ha fatto cadere le maschere ma qui la politica resta legata a un progetto che a molti appare fallimentare. Siamo a un bivio, ora spetta alla politica decidere. Il destino dell’industrializzazione Europea è in gioco.
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