Un dettaglio nascosto dietro il prezzo delle auto nuove sta facendo discutere e arrabbiare tutti, e non è quello che pensate.
Quando si decide di acquistare un’auto nuova, il conto finale spesso lascia a bocca aperta. Ci si può chiedere quale sia la ragione, e le risposte sono quasi sempre sbagliate perché c’è una voce poco discussa che pesa più di quanto immaginiamo, e che incide su ogni passaggio, dal tagliando alla riparazione più banale. Il costo della manodopera, infatti, è uno dei fattori che più fanno lievitare il prezzo di listino.
Per comprendere appieno le ragioni di listini salatissima, serve capire come le scelte dei costruttori e le politiche internazionali stiano spostando un po’ tutti gli equilibri, tra dazi, strategie industriali e, soprattutto, differenze abissali nei costi di produzione.
Il vero motivo dietro i prezzi alle stelle
Non è solo una questione di dazi o di strategie commerciali. Il vero nodo è il costo della manodopera, che in certi Paesi raggiunge livelli record. Prendiamo la Germania: qui costruire un’auto costa ai produttori, solo per la voce “lavoro”, in media 3.300 euro a veicolo. Si tratta di un vero e proprio primato mondiale che spiega perché molte Case stiano pensando di spostare la produzione altrove.

Non è un caso che brand tedeschi come Audi e Mercedes abbiano già iniziato a produrre SUV negli Stati Uniti, dove il costo del lavoro è meno della metà rispetto a quello tedesco. Eppure, anche negli USA, i costi restano ben più alti rispetto alla Cina, dove per ogni auto la spesa di manodopera si ferma a 585 dollari. In certi casi, produrre una vettura in Germania può costare fino a 7.800 dollari in più rispetto alla Cina. Numeri che fanno riflettere e che spiegano il calo della produzione tedesca nell’ultimo decennio: oltre un quarto in meno, con una tendenza che sembra destinata a proseguire.
L’Italia, da parte sua, non raggiunge certo i livelli della Germania, ma si piazza comunque ai vertici: anche qui produrre auto costa caro, come dimostra lo stabilimento Stellantis di Melfi. Non sorprende allora che i costruttori guardino con interesse a Paesi dove la manodopera pesa molto meno sul bilancio.
Il Messico, ad esempio, si ferma a 305 dollari per veicolo, la Romania addirittura a 273. Ma il record assoluto spetta al Marocco: appena 106 dollari per ogni auto, una cifra trenta volte inferiore rispetto alla Germania. Non è un caso che gruppi come Renault e Stellantis abbiano già spostato parte della produzione nel Paese nordafricano.
Dietro ai prezzi che fanno discutere c’è una realtà fatta di numeri, scelte strategiche e, soprattutto, grandi differenze da un Paese all’altro.