Brutte notizie per gli automobilisti italiani. Si profila all’orizzonte un aumento dei prezzi dei carburanti che metterà a dura prova il portafoglio.
Il mondo dell’auto è in subbuglio. Da giorni si rincorrono voci su possibili rincari di benzina e diesel, e l’atmosfera si fa sempre più tesa. Al centro dell’attenzione c’è la prossima manovra finanziaria del governo, che potrebbe riservare sorprese poco gradite per chi si mette al volante. Ma cosa sta succedendo esattamente?
Sembra proprio che le promesse elettorali siano state messe nel cassetto. Il governo, che aveva fatto della riduzione delle accise sui carburanti un punto forte della sua campagna, ora sembra aver cambiato idea. Le ragioni? Tante e complicate, ma il risultato potrebbe essere un bel grattacapo per gli italiani.
La notizia che fa più rumore riguarda il prezzo del diesel. Per anni, chi guidava un’auto a gasolio si sentiva intelligente: spendeva meno. Ora questa certezza sta per andare in fumo.
La manovra finanziaria 2024 prevede un aumento delle accise che potrebbe portare il prezzo del diesel a pareggiare, o addirittura superare, quello della benzina in alcune zone d’Italia. Un vero terremoto nel mondo dei carburanti, che rischia di avere effetti a catena su tutta l’economia.
Il perché di questa scelta, che nessuno amerà, è semplice. Da un lato, lo Stato ha bisogno di soldi. Dall’altro, pesano fattori internazionali come lo stop alle importazioni di petrolio dalla Russia, che ha reso il gasolio più scarso e costoso in Europa.
Il settore dei trasporti sarà probabilmente quello più tartassati. Ma i suoi costi scenderanno per tutta la filiera. Il risultato: prezzi più alti nei negozi. Altra categoria colpita è quella degli agricoltori, che usano molto diesel per i loro trattori, e che potrebbero trovarsi in difficoltà, ribaltando gli aumenti sulla nostra spesa.
Per chi fa il pendolare o vive in campagna, il colpo potrebbe essere duro. Si parla di centinaia di euro in più all’anno per chi fa tanti chilometri ogni giorno. Un bel problema per molte famiglie, già alle prese con bollette e spese sempre più alte.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra e chiedono al governo di aiutare chi sarà più colpito. I camionisti e le aziende di trasporti, poi, temono di non poter più competere con le imprese straniere.
La premier Meloni si trova in una situazione complicata. Da una parte, deve far quadrare i conti dello Stato. Dall’altra, rischia di perdere consensi. La scusa che tagliare le accise toglierebbe soldi a sanità e scuola non sembra convincere molto. Anzi, non ha convinto nessuno. Buoni rincari a tutti: saranno mesi complicati.
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