Nell’attuale listino dell’Alfa Romeo si sente la mancanza di una sportiva audace. Ecco quale modello del recente passato oggi vale un patrimonio
L’Alfa Romeo ha creato autentici capolavori. Negli ultimi anni si è concentrata su una gamma di SUV prestigiosi ma c’era una volta un focus encomiabile sulla sportività autentica. È grazie ad auto coupé che sembravano uscite da un circuito che l’Alfa Romeo ha costruito la sua fama. I puristi vorrebbero, nuovamente, divertirsi a bordo di un bolide.
Tralasciando il rifacimento della 33 Stradale, destinata a pochi eletti, la gamma attuale propone 3 differenti SUV e la sola berlina Giulia. In una situazione di mercato simile, la sigla 4C farà salire un brivido lungo la schiena agli amanti delle vetture ad alte prestazioni. Il nome era derivato dai cilindri del propulsore montato, centralmente, sulla vettura. Rappresenta un richiamo alle linee sinuose dei modelli anni ’30 e ’40 del brand del Biscione. Ai tempi venne creata una serie di vetture, battezzate 8C e 6C, con motori a 8 e 6 cilindri.
Il design della 4C è stata opera di Marco Tencone, responsabile del Centro Stile Alfa Romeo, insieme a Lorenzo Ramaciotti, coordinatore generale dello stile dei marchi del gruppo Fiat-Chrysler. Basata sul progetto 4C Concept del 2011, venne svelata al Salone dell’automobile di Ginevra nel marzo del 2013 per poi debuttare al Salone del Mobile di Milano nell’aprile dello stesso anno.
Il prototipo si era aggiudicato i premi AutoBild Design Award (2011, Germania), Design Award for Concept Cars & Prototypes (2012, Italia) e MostExciting Car of 2013 – ‘What Car? (2013, Gran Bretagna), diventando una icona moderna del marchio di Arese. L’estetica era stata ripresa anche dalla sorella maggiore 8C Competizione.
Il telaio dell’Alfa Romeo 4C è caratterizzato da una mono scocca realizzata interamente in fibra di carbonio, del peso di soli 65 kg, seguendo un diktat della F1. Le strutture anteriore e posteriore del telaio e la gabbia di rinforzo del tetto sono in alluminio. L’alluminio, usato per ridurre il peso, rappresenta il 38% del peso complessivo dell’auto che raggiunge gli 895 kg a secco. Il rapporto peso/potenza è di 3,85 kg/CV, mentre la distribuzione dei pesi è 40% all’anteriore e 60% al posteriore.
Le sospensioni adottate sono a triangoli sovrapposti per l’avantreno mentre, per il retrotreno, è stata scelta una evoluzione dello schema McPherson. La carrozzeria è interamente in materiale composito di tipo SMC. La cilindrata è di 1742 cm³ e sprigiona una potenza massima di 240 CV, per una coppia motrice massima di 350 N·m di cui l’80% disponibile già a 1700 giri/minuto. I numeri sono da sballo con una velocità massima di circa 255 km/h di e una accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi.
In pochi sanno che la coupé sportiva del Biscione venne realizzata da Maserati negli storici stabilimenti di Modena. Sul mercato, in media, la si può trovare a circa 70.000 euro, ma ci sono anche versioni che arrivano fino a 80 – 100 mila Euro, a cominciare dalla Launch Edition (prime 1.000 unità).
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