Questo showroom abbandonato nasconde dozzine di tesori: quante auto iconiche, sono l’occasione della vita

Un deposito abbandonato rivela un tesoro inaspettato. Tantissime auto che hanno fatto epoca pronte adesso a passare di mano

Dietro le vetrate di un concessionario chiuso in Belgio si nasconde qualcosa che lascia senza parole: un luogo silenzioso dove il tempo sembra essersi fermato, le auto degli anni Ottanta e Novanta sono ancora lì, ferme, allineate come se aspettassero il prossimo cliente e non capita spesso di vedere una scena così, perché sembra quasi di entrare in un garage dei sogni dove ogni vettura racconta una storia.

L’atmosfera è surreale, la luce filtra attraverso le finestre impolverate disegnando ombre sulle carrozzerie e si percepisce subito che qui dentro c’è qualcosa di speciale; una Peugeot 106 Rallye accende la curiosità con la sua livrea ancora in ordine e lo sguardo da piccola sportiva, accanto a una Saxo VTS e una Renault Clio Williams, simboli di una generazione che amava la guida vera, quella fatta di sensazioni e rumore di motore.

Un mistero tra polvere e silenzio

Nello showroom “fantasma” non mancano altre chicche: una Alfa Romeo 33, una Ritmo bianca, una Renault 5 GT Turbo che sembra pronta a scattare e poi una Golf GTI, qualche Abarth, alcune BMW, tutte in condizioni che sorprendono perché la polvere si nota ma la ruggine quasi non esiste, gli pneumatici sono gonfi, i vetri puliti e sembra che qualcuno abbia chiuso tutto solo ieri lasciando le auto in attesa di un nuovo inizio.

Showroom abbandonato
Lo showroom abbandonato (youtube screenshot) derapateallaguida.it

Le domanda, come si dice, sorge spontanea: da quanto tempo questo showroom è chiuso? L’impressione è che la serranda sia stata abbassata da poco, le auto sono troppo in ordine, troppo curate per essere state abbandonate da anni, eppure nessuno sembra sapere davvero cosa sia successo; forse una chiusura improvvisa, magari per problemi legali o per la scomparsa del titolare. A volte dietro queste storie ci sono fallimenti, eredità complicate, questioni che bloccano tutto e lasciano le auto prigioniere di un destino incerto.

Quello che colpisce è la sensazione di immobilità, a dispetto della relativa gioventù delle macchine. Qui si respira un’aria sospesa come se il tempo si fosse davvero fermato e tutto è rimasto com’era senza segni di incuria, le vetture sembrano aspettare solo di essere rimesse in moto, un dettaglio che fa pensare a una chiusura recente anche se alcune voci parlano di uno stop più lungo, il mistero resta alimentato da questa atmosfera unica.

Recuperare queste auto, però, non è semplice: anche se abbandonate restano legate a procedure legali complesse, non basta entrare e portarsele via, serve seguire regole precise spesso lunghe e complicate, di solito si finisce all’asta con tutte le difficoltà del caso, un vero peccato perché qui dentro ci sono auto che meriterebbero una seconda vita.

 

Viene spontaneo chiedersi quanti altri luoghi simili esistano in giro per l’Europa e anche in Italia, quanti saloni e quante officine nascondono ancora tesori dimenticati. (MR 2304)

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