Le forze dell’ordine hanno scoperto una truffa clamorosa che riguardava l’assicurazione auto: avevano uno stratagemma per non pagare.
L’assicurazione auto è senza dubbio una delle spese più pesanti per gli automobilisti. Le ultime indagini hanno fatto emergere che il prezzo medio della RC Auto è anche in crescita rispetto al passato: nel mese di febbraio 2025, stando ai dati dell’Osservatorio di Facile.it, gli italiani hanno pagato in media 633,45 euro all’anno di assicurazione auto.
Alcuni provano a evitare questa spesa mettendo in piedi delle vere e proprie truffe. E’ proprio ciò che hanno scoperto nei giorni scorsi la Polizia Stradale di Vercelli: un raggiro enorme basato sulle polizze assicurative dedicate ai veicoli storici. Come riscontrato dalle forze dell’ordine, infatti, da gennaio 2024 in poi il sistema creato da un dipendente di un’agenzia assicurativa di Vercelli ha di fatto assicurato come storiche ben 270 vetture che non avevano i requisiti per ottenere questa classificazione.
Il dipendente si faceva inviare da un broker assicurativo di Napoli i dati relativi ad auto comuni a quelle che avrebbero dovuto ottenere la classificazione di vetture storiche. Grazie alla falsificazione della documentazione si riusciva quindi ad assicurare come auto storiche delle vetture che invece non lo erano affatto.
Ultim’ora RC Auto: truffa clamorosa, ecco come fregavano
In questo modo il dipendente dell’agenzia di Vercelli, in combutta con il broker napoletano, riuscivano a garantire ai proprietari di questi autoveicoli condizioni assicurative agevolate che sarebbero state impossibili senza la classificazione da auto storica. L’indagine portata avanti dalla Polizia Stradale di Vercelli ha fatto emergere che anche altre agenzie assicurative sono state raggirate, anche se in questi casi i clienti agivano in autonomia senza intermediari.

I proprietari dei veicoli inviavano infatti all’agenzia assicurativa dei documenti falsi – in primis la data di prima immatricolazione del mezzo – così da ottenere tariffe vantaggiose riservate alle auto storiche. Le forze dell’ordine, una volta scoperta la frode, hanno segnalato tutto all’IVASS, ovvero l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni che ha proprio il ruolo di vigilanza sul settore assicurativo italiano.
Al momento le indagini preliminari sono ancora in corso e si sta cercando di capire la portata del danno economico subito dalle compagnie assicurative truffate da questo sistema. I futuri sviluppi porteranno senz’altro a conseguenze sul piano legale per i responsabili di questa frode, che mette in evidenza una volta di più quanto sia assolutamente necessario effettuare controlli più rigorosi per la RC Auto.