Grave accusa nei confronti del team di Mylton Keynes che avrebbe infranto il regolamento stando a quanto affermato dagli storici rivali. Cresce la paura di una sanzione.
La Formula Uno è forse una delle competizioni più stringenti al mondo per quanto concerne il regolamento: per garantire che il livello delle scuderie in gara, già fortemente squilibrato in quanto alcuni team hanno auto molto più veloci rispetto a quelli di metà griglia, sia apparato quanto più possibile, la FIA interveniente regolarmente anche per cambiare il regolamento di gara, quando un’innovazione si rivela un vantaggio ingiusto per la scuderia che la mette in campo.
Abbiamo visto tantissimi casi storici in cui un’innovazione tecnica di un team è stata accusata dalle scuderie rivali di dare un vantaggio troppo grande alla squadra che la impiegava, ricordiamo tutti il diffusore della Brawn che nel 2009 riuscì a issarsi in cima alla classifica della competizione fin dai primissimi Gran Premi. Nemmeno un team vincente come RedBull poteva scampare a questo tipo di questioni.
In questi giorni infatti, la principale rivale del team austriaco ossia la McLaren che al momento guida la Classifica Costruttori per diverse lunghezze ha lanciato una grave accusa verso gli acerrimi rivali che, secondo alcuni portavoce del team britannico avrebbero addirittura infranto il regolamento. Ma sentiamo che cosa ne pensa la FIA di questa vicenda destinata a creare grande discussione attorno alla prima stagione davvero combattuta da anni a questa parte.
Al centro della questione, il T-Tray, dispositivo che permetterebbe alla monoposto austriaca di variare l’altezza da terra del proprio fondo conferendo – secondo i portavoce ed i piloti della scuderia inglese – un ingiusto vantaggio all’auto, aumentando l’effetto suolo del veicolo anche in fase di corsa. Al momento, la scuderia accusata si difende così: “Il sistema non è azionabile una volta che la macchina è assemblata e pronta a correre”. In casa McLaren però non sono affatto convinti.
I piloti della squadra in particolare non hanno dubbi così come Oscar Piastri che afferma senza mezzi termini: “Da quello che ho sentito, però, una cosa del genere non sta superando i limiti… Li sta chiaramente infrangendo. Se è stato usato, è chiaro che chi l’ha fatto non ha superato i limiti ma è uscito dalla zona grigia per entrare in una zona nera”. Più cauto Lando Norris che non esclude questa possibilità affermando però anche: “Si potrebbe pensare che il sistema li abbia aiutati. Poi non è detto che abbiano ottenuto delle pole position o delle vittorie solo grazie al dispositivo”.
Al momento la FIA non sembra avere nel mirino il team RedBull ed avrebbe solo ordinato la rimozione di questo sistema per mettere a tacere le polemiche. Del resto, qualche tempo fa, a finire nell’occhio del ciclone era stata proprio McLaren per il suo Mini DRS, anche questo accusato di conferire un vantaggio ingiusto al team inglese; una cosa è certa, in Formula Uno questo tipo di polemiche non mancano mai.
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