La strategia imposta da Renault per realizzare le auto migliori in circolazione, in linea con le richieste della commissione europea.
Ormai è cosa nota e risaputa che, per motivi legati all’ecosostenibilità ed all’ambiente, si sta spingendo verso un mercato automobilistico improntato sull’elettrico. Ovvero motori non più a combustione, che rappresentino la svolta totale entro la scadenza del 2035, nonostante le tante polemiche nate in questo senso.
Soprattutto nel continente europeo questa rivoluzione dei motori non sta progredendo più di tanto. I maggiori marchi sono costretti a puntare su veicoli full electric e promuoverli a livello internazionale. Ma sono tanti ancora i punti critici: dalle scarse colonnine di ricarica ai costi eccessivi per l’acquisto e la manutenzione, senza parlare del peso oggettivamente elevato.
Proprio per proporre un’alternativa a questa variante poco accettata, Europa e Cina stanno collaborando con un asset molto importante che sta crescendo in silenzio. Vale a dire un’azienda che si occupa di propulsori che può diventare la soluzione ideale per il prossimo futuro. Parliamo di Horse, società diventata in meno di due anni il quarto produttore al mondo di motori. Il colosso cinese Geely ne ha acquisito il 45% delle azioni una volta che Horse si è scorporata dal gruppo Renault, restando partner silente del brand francese.
Dunque un’alternativa importante che punti a non abbandonare del tutto le auto tradizionali o ibride. Ne ha parlato in tal senso François Provost, il responsabile delle collaborazioni di Renault, facendo intendere come il brand in questione abbia già in mente una concreta soluzione alternativa all’elettrico.
“Renault ha un Piano A e un Piano B. Siamo a nostro agio con l’auto elettrica, convinti di avere una gamma di prodotti attuali e in arrivo capaci di cogliere i gusti e le aspettative de clienti, ma il Piano B è quello di mantenere competenze molto solide nel settore delle auto ibride. In Europa, se l’auto elettrica si muoverà secondo le attese e verso il 100% del mercato, siamo pronti. Altrimenti, cioè in caso di ritardi o di cambiamenti nelle regole, faremo affidamento su Horse, che è focalizzato su soluzioni ibride competitive. Se guardiamo alla riduzione delle emissioni, possono essere equiparabili a quelle di una elettrica di grandi dimensioni”.
All’interno del pacchetto Horse è subentrata anche Aramco, gigante petrolifero saudita. Il tutto con l’intenzione di far evolvere i motori a combustione interna, trasformandoli in qualcosa di futuristico e meno inquinante. Un obiettivo di powertrain ibridi e nuovi sistemi di catalizzazione.
Provost insiste: “Le piccole auto con motore ibrido E-Tech che utilizzano combustibili sintetici e-fuel Aramco possono avere le stesse emissioni CO2 di una vettura elettrica. Nei piani, manterremo l’attuale dimensione dei motori, cioè non adotteremo motori più piccoli del 3 cilindri 1.0″.
Insomma, Renault e Horse stanno progettando un futuro sostenibile dove non si dovrà più rinunciare all’idea di auto termiche, facendo intendere come l’elettrico tanto discusso e chiacchierato non sia l’unica soluzione.
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