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Richiami auto, caos Stellantis: in oltre 600.000 non possono guidare, chi paga adesso

Non finiscono i guai per il gruppo Stellantis, che si ritrova coinvolto in un vero e proprio disastro. Ecco i modelli richiamati.

Non è un periodo semplice per il gruppo Stellantis, che ha continuamente a che fare con il Governo italiano, con il quale si susseguono i botta e risposta sulla produzione nel nostro paese e gli incentivi. Si è tanto discusso della de-industrializzazione che lo holding multinazionale olandese ha prodotto in Italia, e si è tornati ai ferri corti in questi ultimi giorni dopo quello che era sembrato un periodo di leggera distensione.

Ebbene, a tutto questo si va ad aggiungere un problema non da poco per Stellantis, che richiama un richiamo di oltre mezzo milione di vetture, accomunate da un guasto tecnico di grave entità. Pensate che è stato addirittura chiesto ai proprietari dei veicoli incriminati di non guidare, perché c’è il rischio che, mettendosi al volante, ci si possa fare molto del male. Una situazione di questo tipo è inaccettabile per la controllata di John Elkann, che dovrà far fronte ad una situazione di vera e propria emergenza.

Stellantis, brutte notizie a causa del richiamo

Da qualche settimana si parla di un caso che sta tenendo banco nel settore automotive, vale a dire l’allarme lanciato per oltre 600 mila auto, ovvero la Citroen C3 e la DS3, due brand francesi che sono parte integrante del gruppo Stellantis. Si tratta di vetture che sono state costruite tra il 2009 ed il 2019, vendute in Italia, in Francia, in Europa meridionale, in Africa ed in Medio Oriente, per cui, indirizzate ad una clientela molto vasta.

Citroen C3 in mostra (Citroen) – Derapateallaguida.it

Ad essere precisi, il disastro riguarda 497.171 Citroen C3 e 108.601 DS3, per un totale di ben 605.772 veicoli. Il guasto non è direttamente da attribuirsi al gruppo Stellantis, dal momento che riguarda l’airbag realizzato dalla Takata, che è stato messo sotto accusa, e che mette a serio rischio la vita degli occupanti dei veicoli. Pensate che una lettera ufficialmente realizzata dal gruppo, inviata ai proprietari, parla di gravissime lesioni nel caso in cui le auto vengano utilizzate.

Se l’airbag dovesse aprirsi in caso di incidente, si parla addirittura di pericolo di morte o di gravi ferite, ed è stato detto di non mettersi mai al volante, per nessuno motivo al mondo. La situazione è assolutamente disastrosa, ed ha innescato polemiche anche per via di ragioni economiche e di mancanza di auto sostitutive. Per i proprietari il disagio è enorme.

Giovanni Messi

Giornalista pubblicista. Amante del motorsport e della scrittura, passioni che ho coniugato facendone il lavoro che amo. Non fermatevi mai davanti a nulla.

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