Arriva una sentenza che potrebbe far piacere a moltissimi automobilisti colti in fallo. Ma non c’è da esultare troppo presto…
Quando si nomina l’autovelox, come strumento di controllo della velocità sulle strade italiane, moltissimi automobilisti storcono il naso. Il motivo è molto semplice: un po’ a tutti è capitato di ricevere una sanzione per via del controllo di uno di questi tutor stradali, che hanno pizzicato i guidatori ad un andamento superiore al limite consentito.
Non è mai piacevole ricevere a casa una multa in questo senso. Soprattutto dopo l’inasprimento delle sanzioni secondo il nuovo Codice della Strada, che vanno a punire soprattutto i recidivi. Ma per molti automobilisti c’è anche la possibilità di contestare tali multe, così da evitarsi i pesanti esborsi generati proprio per la fotografia scattata da un particolare velox.
La Corte di Cassazione italiana, con una sentenza di aprile 2024, ha stabilito infatti che le multe generate da autovelox approvati e non omologati, ovvero validati e testati dalle autorità competenti, risultano nulle. Un precedente storico per migliaia di guidatori italiani che hanno visto comminarsi delle sanzioni tramite dispositivi per l’appunto non in regola.
Multe da autovelox, possono essere cancellate: ma vale realmente la pena?
La conferma arriva dall’articolo 142, comma 6 del Codice della Strada, il quale afferma come solo i dispositivi debitamente omologati possano essere considerati come prove valide per accertare violazioni dei limiti di velocità. Dunque si può fare ricorso al Giudice di Pace e cercare di ottenere la cancellazione di una multa, ovviamente essendo sicuri che il velox di turno non fosse omologato dalle autorità.

Ma vale la pena fare realmente ricorso? Oltre alla ricerca sull’effettiva non omologazione del dispositivo, gli automobilisti colti in fallo dovrebbero espletare una pratica giudiziaria piuttosto articolata. Un’azione legale con tempi lunghi ed a volte anche con costi non di poco conto, che fa quasi passare la voglia ai cittadini di turno, più predisposti a pagare la multa piuttosto che seguire tutto l’iter.
Molti avvocati che si occupano di questo ambito stradale infatti consigliano spesso di non procedere con i ricorsi, proprio per la scarsa convenienza e per i costi elevati che comporterebbe tutta la pratica. Inoltre c’è un nuovo elemento che rischia di rendere ancor più inutili e dispendiosi certi ricorsi.
Parliamo della circolare 995 del Ministero dell’Interno, emanata dopo il parere dell’Avvocatura di Stato, che riferisce come l’omologazione e l’approvazione di un dispositivo autovelox siano praticamente identiche dal punto di vista tecnico e formale. Dunque il Viminale contraddice la Cassazione e rende ancora più vani i ricorsi, da qualche settimana sempre meno utili ed attuabili dagli automobilisti sanzionati.