Gli automobilisti devono gestire l’ennesimo rincaro, ma di portata davvero elevato, evitarlo è impossibile. Ecco di cosa si tratta.
In un periodo come quello che stiamo vivendo i soldi non sembrano bastare mai, per questo non sono pochi gli italiani che arrivano stremati alla fine del mese, pur senza concedersi grandi vizi extra. Ci sono infatti delle voci di spesa a cui appare davvero impossibile sottrarsi e che siamo costretti a dover pagare se si vuole essere in regola, specialmente se sono legate a qualcosa di indispensabile per molti come l’auto.
Ancora una volta, infatti, gli automobilisti devono registrare l’ennesimo rincaro, che conferma un trend che non sembra minimamente arrestarsi, obbligando però gli utenti a cercare soluzioni alternative per rispettare l’obbligo. La preoccupazione non può che essere tanta, soprattutto perché c’è il timore che questo sia solo l’inizio di un incremento continuo.
Ma quale sarebbe questa volta la voce di spesa che risulta essere obbligatoria per tutti gli automobilisti e che non si può evitare di pagare? Il riferimento è all‘RC Auto, che tutti i possessori di un veicolo a motore sono chiamati a sottoscrivere per legge, oltre a essere una tutela importante nel caso si fosse coinvolti in un incidente di cui si è responsabili.
I numeri diffusi dall’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) relativi a giugno 2024 purtroppo parlano chiaro e mettono in evidenza un quadro tutt’altro che rassicurante. La media richiesta per un premio assicurativo annuale è pari a 403 euro, in aumento del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’incremento è addirittura del 14,1% rispetto al 2022, secondo i dati del Codacons.
Analizzando la situazione maggiormente nel dettaglio si possono notare delle differenze a seconda delle zone del nostro Paese. L’aumento risulta essere minore a Isernia e Catanzaro (+ 1,3% rispetto a un anno fa). Decisamente opposta la situazione di Roma, dove la crescita è del 9,3%. Il ritocco verso l’alto più elevato spetta però a Napoli, dove il premio medio a giugno è stato di 583 euro, 180 euro in più rispetto alla media nazionale.
Ma quali sono le motivazioni principali che hanno portato le compagnie assicurative ad agire in questo modo? L’inflazione gioca certamente un ruolo importante, ma a questo si somma il numero dei sinistri. Sulla base dei dati raccolti da Aci, nel 2023 se ne sono registrati 166.525, 636 in più rispetto al 2022, compresi quelli con bici, moto e altri mezzi.
A detta del Codacons, associazione impegnata da tempo nella tutela dei consumatori, queste ragioni non giustificano minimamente il modo di agire delle società del settore, pronte a rifarsi come sempre sui cittadini: “Questa è una stangata complessiva da +1,65 miliardi di euro in capo agli automobilisti italiani, che non può essere giustificata” – si legge nella nota diffusa.
Tanti stanno scegliendo di rateizzare l’importo, ma questa si rivela una soluzione a due facce, visto che questo porta poi a un incremento del 10% del prezzo. In alternativa, si può prendere in considerazione l’installazione della scatola nera, che consente un effettivo risparmio.
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