Risarcimento guasti ai clienti: Stellantis avvia le pratiche, come richiederlo in maniera immediata

Stellantis ha deciso di aprire il portafoglio: arrivano i rimborsi per chi ha avuto problemi con i motori.

Ne abbiamo parlato tante volte, anche recentemente. Il motore PureTech 1.2 Stellantis è da anni una specie di incubo, diffuso su un’infinità di modelli, anche insospettabili. Le officine lo sanno bene. Da anni vedono entrare auto del gruppo Stellantis (e non solo)sempre con gli stessi problemi.

La cinghia del PureTech che si rompe, ma anche l’AdBlue che fa i capricci. I clienti si lamentano, le riparazioni costano care e le cause legali si sono moltiplicate. L’Antitrust ha dovuto battere i pugni sul tavolo ma alla fine il gruppo ha capito che serviva una soluzione vera.

Rimborsi in arrivo, era ora

La soluzione è una piattaforma per i risarcimenti. Francia e Spagna l’hanno già, in Italia arriverà a febbraio. Il problema più grosso riguarda i motori PureTech 1.2. La cinghia di distribuzione gira nell’olio, si consuma troppo in fretta. L’olio si sporca, il motore soffre. Le versioni turbo da 110 e 130 cavalli sono le più colpite. In città il problema peggiora: il motore non fa mai in tempo a scaldarsi bene.

Stellantis rimborsi
Un PureTech turbo, nuova generazione (Stellantis) derapateallaguida.it

Anche i diesel hanno la loro croce: l’AdBlue. Il sistema dice che il serbatoio è vuoto quando è pieno. L’auto si blocca, non parte più. La riparazione costa più di mille euro. Una bella mazzata per un problema che non dovrebbe esistere.

I rimborsi sono pensati per tutti. Le auto con motore PureTech possono avere fino a 10 anni e 175mila km. I diesel arrivano a 210mila. Chi ha un’auto nuova, sotto i 5 anni e 150mila km, riprende tutti i soldi spesi. Le altre ricevono dal 30% al 90%, dipende dall’età.

Nelle auto nuove hanno cambiato tutto. La cinghia è sparita, ora c’è una catena. Il problema sono le auto già in giro. In Spagna l’associazione Afestel è sul piede di guerra: sostiene che il gruppo sapeva dei difetti e ha venduto lo stesso auto con motori problematici.

Per i diesel Euro 6 con tecnologia SCR la garanzia dura fino al 2028. Si possono chiedere i soldi per i guasti tra gennaio 2022 e marzo 2024. Serve la documentazione: diagnosi del problema, prove del guasto.

L’usato ne ha sofferto parecchio. Le quotazioni sono crollate come un castello di carte. La gente ci pensa due volte prima di comprare. Il problema è serio: quasi tutte le auto benzina e mild-hybrid del gruppo montano quel tre cilindri PureTech che dà tanti problemi.

Riconquistare la fiducia non sarà facile e i  rimborsi sono solo un primo passo. Gli automobilisti adesso vogliono vedere i fatti. Nel mondo dell’auto tutti guardano a questa storia con attenzione, e anche un po’ di preoccupazione. Tutti i soldi buttati dagli automobilisti potrebbero tornare sul conto delle aziende produttrici: il risultato economico rischia di essere catastrofico.

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