Un annuncio a sorpresa cambia ogni cosa in F1. La notizia riguarda Verstappen e il suo ritiro dalle corse.
Cresciuto a pane e severità per merito o colpa di un padre, Jos, che avendo raccolto poco nel mondo delle competizioni aveva previsto per il figlio una sfolgorante carriera, Max Verstappen è sempre stato un personaggio difficile da leggere. Approdato nel Circus nel 2015 facendosi subito riconoscere per un temperamento poco incline alla sconfitta e abbastanza avvezzo a scorrettezze, dopo un vivace alterco con Esteban Ocon e un’esemplare punizione nel 2018 è diventato un altro.
Più pulito in pista, silenzioso, mai sotto i riflettori terminato un weekend di gara e soprattutto dominatore incontrastato dal 2021, nel tempo ha spesso ripetuto, quasi fosse un mantra di non voler imitare i vari Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, ma, al contrario, di smettere in età ancora giovane così da potersi da subito dedicare alla famiglia e alle sue passioni. Proprio su questo punto è tornato a riflettere alla vigilia del GP di Monza.
Verstappen vuole “vivere”, il pensiero del ritiro è sempre più vivo
Al rientro dalla pausa estiva, nella sua Zandvoort, il 26enne ha festeggiato le 200 partenze in una corsa della massima serie. Un risultato impressionante, agevolato da calendari molto fitti, che lo ha portato a mettere ulteriormente i paletti a ciò che sarà il suo futuro. “Voglio scoprire il mondo e fare altre cose. La F1 non è tutto. Il successo o il guadagno non sono determinanti, ad un tratto preferirò dedicarmi all’endurance e rilassarmi“, il messaggio chiaro e tondo lanciato dal Tempio della Velocità.
Qualcuno potrebbe obiettare che questo desiderio di addio al paddock già prima dei trent’anni sia figlio di una gioventù negata, ma lui non lo vuole sentire. “Non sento la mancanza della mia adolescenza, voglio solo fare altro. Forse andrò vicino ai 400 gran premi, però non oltre“, ha affermato convinto. Tra le passioni a cui il driver di Hasselt vorrebbe dedicarsi figura il padel, suo passatempo preferito assieme alle sim race, che lo vedono protagonista attivo anche a livello dirigenziale.
“Fin quando guardandomi allo specchio dirò che posso dare il 100% continuerò“, ha proseguito evidenziando quanto ancora ami divertirsi al volante sebbene al momento la sua Red Bull non paia più un missile come qualche mese fa, incalzata da una McLaren in forte crescita. Infine sul passaggio di Hamilton alla Ferrari ha considerato: “Talvolta cambiare ambiente aiuta a trovare motivazioni“.