Codice della Strada, scoppia il nuovo caos: è polemica sul decreto del ministro Salvini, ecco che cosa sta succedendo.
Non mancano le polemiche sul fronte della sicurezza stradale. Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore pochi mesi fa, ha scatenato le critiche di molti automobilisti italiani, che ne hanno accusato l’eccessiva rigidità, ma ha già raccolto i primi dati positivi sul fronte della sicurezza. Per il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, però, è già tempo di passare alla prossima caotica situazione da risolvere, che va avanti ormai da diverso tempo.
L’utilizzo degli autovelox è sotto accusa ormai da diverso tempo. L’eccesso di velocità è tra le principali cause di incidente stradali. L’utilizzo di questi dispositivi è dunque indispensabile per tutelare la sicurezza dei cittadini e per disincentivare comportamenti spericolati alla guida. Eppure, le modalità con cui questi dispositivi vengono sfruttati dai comuni sono nel mirino degli automobilisti. In molti ritengano che vengano usati più come metodo per fare cassa che per reali motivi di sicurezza, e che la presenza degli autovelox dovrebbe essere limitata solo a determinati punti.
C’è poi la questione relativa alla regolamentazione di questi strumenti. Secondo la normativa, dovrebbero essere autorizzati e omologati. Su quest’ultimo fronte, però, manca una direttiva definita e sono tantissimi gli autovelox “colti in difetto”, un fatto che apre le porte a numerosi ricorsi da parte dei cittadini sulle multe segnalate tramite questi strumenti non ritenuti a norma.
Salvini, marcia indietro sul decreto
A risolvere la situazione sembrava dovesse arrivare il nuovo decreto del governo, che doveva omologare d’ufficio gli autovelox più moderni e tecnologicamente avanzati (quelli approvati dopo il 2017). Poco dopo però è arrivata la marcia indietro del governo, che ha messo in stallo il provvedimento.

A spiegare le ragioni è stato lo stesso Salvini, che ha spiegato di volere prima avere un quadro più chiaro della situazione degli autovelox sul territorio. Nessuno sa quanti siano con esattezza e quale sia la loro situazione, per ragioni di trasparenza l’obbiettivo del ministro è dunque quello di fare prima una sorta di censimento per poi avere in mano tutti i dati per potere agire con un decreto.
Intanto, però, sul fronte autovelox continua a regnare il più incredibile caos, tra ricorsi, multe, e polemiche la situazione sembra ancora ben lontana dall’essere vicina ad una risoluzione, e a farne le spese sono ancora una volta i cittadini.