Salvini ha mantenuto la promessa, migliaia di italiani in attesa del verdetto finale: la loro vita sta per essere stravolta

I cittadini dopo l’intervento del ministro delle infrastutture e dei trasporti Matteo Salvini aspettano notizie: le prossime settimane saranno decisive. 

Se sulla carta la necessità di arrivare ad una mobilità completamente sostenibile e di abbassare i livelli d’inquinamento dell’aria e delle emissioni dannose per fermare i disastri ambientali causati da anni di comportamenti sbagliati mette tutti d’accordo, le modalità con cui raggiungere questo risultato continuano a dividere e a far discutere. Da un lato, l’Unione Europea spinge per drastiche misure, per eliminare il prima possibile le vetture a diesel e benzina (il fermo alla produzione continua ad essere fissato er il 2035, e i limiti sono sempre più crescenti). Dall’altro, però, le difficoltà dell’elettrico sul mercato spingono molti invece a voler continuare a puntare sui motori a combustione a chiedere maggiore flessibilità.

Di quest’ultimo partito è anche il governo italiano, su tutti il ministro dei trasporti Matteo Salvini, che non ha nascosto la sua contrarietà ad una transizione elettrica troppo rigida. Anche sul fronte italiano, nelle ultime settimane ha tenuto banco il blocco delle auto diesel euro 5 nelle regioni del bacino padano, che dovrebbe scattare il prossimo ottobre ma sul quale il leader della Lega si era detto contrario e pronto ad intervenire.

Salvini, arriva l’emendamento della Lega

La Lega ha depositato l’emendamento al decreto infrastrutture che dovrebbe prorogare lo stop alle auto diesel euro 5 in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna che dovrebbe scattare ad ottobre nei comuni sopra i 30 mila abitanti (è previsto in caso in cui la normativa entrasse in vigore che nei giorni feriali non si possa circolare dalle 8.30 alle 18.30 sino ad aprile prossimo).

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Salvini, arriva l’emendamento della Lega – derapate.allaguida.it

Con l’emendamento, si punta a rinviare di un altro anno il blocco, posticipando al 31 Ottobre 2026. L’obbiettivo è però anche lasciare la libertà alle regioni di eventualmente anticipare o ritardare ancora le limitazioni. Ora non resta che aspettare e vedere come proseguirà l’iter legislativo. Le regioni intanto stanno già lavorando per trovare una soluzione che possa comunque risultare efficace dal punto di vista ambientale ma allo stesso tempo evitare che si arrivi ad un blocco totale alla circolazione dei veicoli diesel euro 5.

Per chi ha questo tipo di automobili potrebbe essere un vero disagio dover far fronte a tali limitazioni, dal punto di vista della libertà di spostamento e anche dal punto di vista economico. Il tema, comunque, è destinato a continuare a far discutere ancora a lungo.

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