Diversi automobilisti sono vittime di uno scandalo di grosse proporzioni che riguarda le vendite delle vetture: la situazione.
Per andare sul sicuro quando si acquista una nuova auto bisogna sempre fare molta attenzione ad alcuni dettagli. Ad esempio, quando si compra un veicolo da un rivenditore privato è bene assicurarsi che il mezzo non provenga da fonti illecite o che comunque non presenti anomalie dal punto di vista legale.
Tuttavia nessuno avrebbe mai potuto immaginare che alcuni automobilisti si sarebbero ritrovati con la propria privacy violata dopo l’acquisto di un’auto da alcuni dei principali concessionari. E’ proprio quanto accaduto negli Stati Uniti, dove colossi come Honda e Hyundai sono finiti sotto accusa per aver ceduto i dati degli automobilisti a Verisk Analytics, una società multinazionale americana di analisi dei dati.
Una mossa che pare abbia fruttato alle case automobilistiche qualche centesimo per ogni nominativo. I senatori USA Ron Wayde e Edward Markey hanno ricostruito l’intera vicenda in una lettera inviata alla Federal Trade Commission, ovvero l’agenzia governativa che tutela i consumatori e previene le pratiche commerciali anticoncorrenziali.
Scandalo auto, dati venduti a terzi: Honda e Hyundai nella bufera
Nell’ultimo periodo negli Stati Uniti i controlli nei confronti dei brand automobilistici sono diventati più intensi proprio per individuare eventuali illegalità nella raccolta dati dei clienti. Alcuni riscontri hanno fatto emergere che alcuni famosi marchi hanno venduto i dati degli automobilisti a broker di dati, che a loro volta li hanno poi venduti alle compagnie assicurative.
Secondo quanto riportato dai due senatori nella lettera alla Federal Trade Commission, nel periodo compreso tra il 2020 e il 2024 Honda ha condiviso i dati di quasi 100.000 auto con Verisk Analytics: il guadagno per il colosso automobilistico è stato di 25.920 dollari, vale a dire 26 centesimi per ogni utente.
I ricavi di Hyundai sono stati maggiori, anche perché parliamo di un periodo più ampio (dal 2018 al 2024): la vendita, in questo caso, ha riguardato 1,7 milioni di veicoli per un guadagno di circa 1 milione di dollari (61 centesimi per ogni automobilista). Non sono solo Honda e Hyundai ad aver portato avanti questa pratica: secondo le indagini ha fatto lo stesso anche General Motors, sebbene al momento non siano noti i dati relativi alla vendita e al guadagno per il brand.
Honda e Hyundai, dal canto loro, hanno risposto alla richiesta di chiarimenti da parte di Motor1 USA sottolineando di “raccogliere e utilizzare i dati in maniera responsabile” e nel rispetto delle leggi sulla privacy.