Se acquisto un’auto ibrida devo pagare il bollo? E’ questa la risposta definitiva, non è affatto come ti hanno detto

Da anni si sta virando verso l’ibrido e per certe auto si deve pagare il bollo?

Non è un periodo facile per chi sta cercando di cambiare auto, visto che al posto che dare vita a una serie di bonus di vario genere, sarebbe molto importante far sì che le aziende possano essere libere di progettare le vetture migliori in modo indipendente. Solo così si avrà la possibilità di poter avere un mercato con prezzi vantaggiosi.

Le ibride sono diventate però in questi anni quelle che per molti sono le soluzioni migliori. Il perfetto connubio tra la possibilità di abbattere le spese con la componente termica e la variante elettrica che riduce così le emissioni di CO2, e la si può utilizzare anche a basse velocità.

Un sistema dunque eccellente e che sta avendo un grande successo, con in passato molte Regioni che hanno deciso di incentivare l’acquisto di queste auto eliminando il pagamento del bollo. Oggi le cose però sono ben diverse rispetto a prima, perché ormai le ibride sono molto richieste e dunque si rischia di perdere troppi soldi per le Regioni, con il 2025 che vede dunque uno scenario ben chiaro e delineato.

Bollo per le auto ibride: cosa cambia nelle Regioni

In passato non sono di certo mancate gli aiuti per il pagamento del bollo, ma oggi sono tante coloro che hanno detto addio a questa pratica. Lo si vede per esempio con il caso della Valle d’Aosta che, dopo aver reso esenti gli utenti dal pagamento del bollo per i primi cinque anni, si è passati a un prezzo pieno dall’1 gennaio 2023.

Bollo auto novità ibrida
Bollo per le auto ibride: cosa cambia nelle Regioni (derapate.allaguida.it)

Anche il Piemonte e la Liguria hanno fatto dietrofront a inizia anno, con la prima che almeno si è allineata alla Lombardia con il 50% del prezzo per i primi cinque anni, mentre la seconda ha annullato ogni esenzione. Nulla da fare anche per la Regione Marche, con queste che hanno terminato l’annullamento del bollo per le auto immatricolate nel 2023 e nel 2024, ma con una potenza davvero contenuta di soli 66 kW.

Chi invece riesce a garantire ancora continuità con questa esenzione ci pensano molto Regioni del Sud, con la Sicilia che porta avanti questo aiuto per i cittadini per tre anni, mentre si passa a cinque per Basilicata e Puglia. Aiuti che variano moltissimo da Regione a Regione, con tante altre che invece non hanno mai aiutato con queste vetture.

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