Il semaforo è un dispositivo essenziale per poter regolare il traffico, ma ora diventa anche blu per motivi incredibili.
Regolare il traffico non è mai semplice per i Comuni, anche perché bisogna essere bravi a gestire nel miglior modo possibile i vari dispositivi che si possono usare in strada. Tra questi vi è sicuramente il semaforo, con le sue luci e i suoi colori che sono ben noti a tutti e che permettono di evitare incidenti.
Ormai tutti quanti hanno imparato a conoscerli, con il verde e il rosso che sono colori intuitivi e semplici, mentre ci sono ancora delle difficoltà, per qualcuno, nel capire come usare il giallo. In questo caso è bene sottolineare come si parli di un coloro che indica solo la frenata, con questa che non è obbligatoria solo se si è nelle immediate vicinanze del semaforo.
Purtroppo sono ancora troppi coloro che pensano che il semaforo giallo sia solo un segnale che indica la necessità di velocizzare il proprio passo per evitare il rosso. Intanto però in Giappone arriva una grande novità, con i semafori che ora si presenteranno anche con il colore blu, con questo che avrà un chiaro significato.
A dire la verità la differenza con il resto d’Europa è davvero minimo, perché in Giappone i colori sono gli stessi, solo che c’è questo…blu. Non si tratta però di questa reale cromatura, perché anche nella terra del Sol Levante si tratta di un semaforo con colore verde, ma in Giappone ha preso il nome di “Blu”.
La motivazione è solo culturale, infatti in Giappone quella colorazione, nella loro concezione rientra nella categoria dell'”ao”, ovvero del blu. Questo nome però negli anni è andato via via sempre di più anche nella definizione di un verde scuro, similare dunque al blu, mentre per quanto riguarda il verde più accesso si parla di “midori”.
Chiunque stesse studiando il giapponese e dovesse viaggiare nella splendida nazione asiatica, nel momento in cui si parla del colore del semaforo lo si deve dunque indicare con il termine “ao” e non “midori”. Il problema risale già agli albori dei semafori in Giappone, con questa distinzione che non è mai stata del tutto chiarita. Lo si può paragonare anche con quello che accade in Italia con il semaforo intermedio, che può essere chiamato “giallo” o “arancione”. Piccole differenze che però si imparano facilmente stando in Giappone.
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