A un primo sguardo, può sembrare un vecchio rottame mentre, invece, è la moto più costosa di sempre. Ha battuto anche un vero mito.
Ci sono voluti diversi mesi per farla tornare allo splendore di una volta e quando ciò è avvenuto è finita immediatamente all’asta. Il prezzo è salito subito alle stelle ed è divenuta in pochissimo tempo la motocicletta pagata più di ogni altra esistente al mondo. Vi sono svariati motivi per questo alto valore, ma uno di quelli maggiormente interessanti è dovuto alla sua rarità.
I collezionisti di mezzo mondo non possono far altro che fregarsi le mani quando vedono un pezzo di così rara fattura. Si può ben dire che è unico nel suo genere, giacché ne esistono al mondo solo 10 unità circa. A un primo sguardo, può sembrare una bici con motore, mentre invece ha una potenza che per i primi anni del ‘900 era davvero ineguagliabile.
Si chiama Cyclone ed è stata una motocicletta utilizzata anche per poter gareggiare in varie competizioni. Monta un motore bicilindrico a V di 45° da 996 cc, capace di erogare fino, addirittura, 45 CV di potenza massima, la quale permette una velocità massima di ben 160 km/h.
Nessuno avrebbe mai potuto pensare che la Cyclone potesse battere perfino una Harley-Davidson, invece è successo realmente. L’asta battuta alla Mecum Auction, infatti, le ha permesso di superare perfino le 905.000 euro della Strap Tank, finita all’asta nella stessa location. La Cyclone è stata rimessa a nuovo da parte dell’artista Stephen Wright, il quale le ha donato lo splendore di una volta.
Il collezionista che l’ha comprata ha dovuto spendere ben 1.159.000 euro per poterla acquistare ed è divenuta, di fatto, la motocicletta più costosa di tutti i tempi. Sul podio, al terzo posto, c’è anche una Vincent Black Lightning del 1951, la quale fu venduta alla cifra di 899.000 euro.
Per quanto riguarda la Cyclone, invece, è stata prodotta dal 1915 al 1918. A idearla e crearla è stata la Joerns Motor Manufacturing Company, l’azienda statunitense con sede a St. Paul (Minnesota). A donarle un’aurea di unicità è stata anche la sua propensione a ottenere degli splendidi risultati sulle piste da corsa. Anche nelle gare effettuate sullo sterrato, però, riuscì a stupire chiunque, vincendone perfino parecchie.
Inoltre, la Cyclone ha financo battuto il record di velocità ottenuto pochi anni prima da parte dell’Excelsior su un miglio. Il motore era stato progettato da parte dell’ingegnere Andrew Strand, ovvero un SOHC V-Twin con camme in testa azionate da un albero verticale. Si tratta di un propulsore fragile sulle gare a lunga distanza di 100 miglia, specie per il sistema di lubrificazione a cui si affidava: un piccolo pozzo metallico di olio che gocciolava all’interno della scatola delle camme.
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