Incredibile risvolto per quanto riguarda la patente: in questi casi non possono sospenderla neanche se si è ubriachi
La guida in stato di ebbrezza è una delle principali cause di incidenti stradali, e non a caso una delle infrazioni punite più severamente dal Codice della strada. Per mettersi al volante è necessario avere la massima lucidità per non mettere a repentagio la propria sicurezza e quella degli altri. Per questo la normativa è particolarmente stringente se si viene pizzicati ad aver bevuto più di quanto consentito dal limite di legge (è ritenuto sanzionabile chi ha un tasso alcolemico accertato superiore agli 0,5 grammi per litro). Le sanzioni sono pesantissime: multe salatissime, sospensione della patente, decurtazione di punti e in alcuni casi addirittura l’arresto.
Presto le normative saranno ancora più rigide, vista l’imminente riforma del Codice della Strada voluta fortemente dal governo Meloni che a breve verrà discussa in Senato per l’approvazione. Non tutti sanno però che c’è una circostanza in cui, anche se si è stati fermati dalle forze dell’ordine e l’alcoltest ha rilevato un tasso oltre i limiti, è possibile evitare le sanzioni, almeno considerando una curiosa sentenza che nelle ultime ore sta facendo discutere.
Una sentenza del luglio scorso del giudice di Pace di Rimini ha fatto scalpore e sta continuando a dividere. Un automobilista, al quale era stata sospesa la patente dopo essere stato “pizzicato” alla guida in stato di ebbrezza, grazie al responso favorevole del giudice ha ottenuto l’annullamento della sanzione ed è quindi potuto tornare a riavere la propria licenza di guida. Il motivo? Un problema comune a molte persone: il reflusso gastroesofageo.
Sostenuto da un parere medico, l’automobilista ha lamentato che il suo problema, che causa la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago, avrebbe influenzato il risultato del test e che quindi i parametri ottenuti dall’alcolometro non sarebbero attendibili. Inoltre, anche il non essersi potuto sciacquare la bocca, e le condizioni ambientali avrebbero influito nell’esito ottenuto dando valori più elevati rispetto a quelli effettivi. Considerando che i limiti del conducente erano al di sopra dei parametri consentiti dalla legge solo per un margine ridotto, il giudice ha deciso di dare ragione all’automobilista, che si è quindi visto annullare la sanzione ed ha potuto in breve tempo tornare a guidare. Inevitabilmente, la circostanza rappresenta un precedente importante sulla questione.
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