Stellantis deve fare i conti con dei conti sempre più in rosso, con il crollo che mette in grave crisi il colosso.
Il passaggio a una produzione sempre più elettrica è di grande beneficio per tutto il pianeta, in quanto permetterà di abbattere le emissioni di CO2. Sappiamo come il cambiamento climatico sia una delle principali problematiche dei giorni nostri, per questo motivo tutti devono fare la propria parte, anche i colossi automobilistici.
Stellantis indubbiamente è una delle realtà che sta provando più di tutte a dare vita a una serie di automobili di primo livello per quanto concerne questa tipologia di vetture. L’elettrico però non sta ancora dando i frutti sperati alle case automobilistiche, con la FIAT che infatti ha dovuto bloccare a Mirafiori la produzione della 500e.
Un duro colpo che però non deve di certo sorprendere, considerando come il mercato delle auto elettriche non sta dando grandi risultati e soprattutto è la stessa Stellantis a essere in crisi da diversi mesi. Gli stabilimenti di Mirafiori e di Pomigliano d’Arco sono costretti a lasciare in cassa integrazione diversi lavoratori e gli ultimi dati sottolineano un crollo davvero incredibile.
Stellantis sempre più giù: perdite incredibili
Le polemiche attorno alla gestione del Gruppo Stellantis non sono di certo mancante negli ultimi mesi, partendo prima di tutto dai grandi scioperi che erano nati negli USA a settembre del 2023. Ora però anche in Italia la situazione si è fatta sempre più drastica, tanto è vero che è stato annunciato uno sciopero generale per il 18 ottobre che si terrà a Roma.
La produzione di Stellantis è letteralmente crollato a picco, basti pensare infatti come si è passati dalle 567.525 automobili prodotte nel 2023 alle sole 387.600 del 2024. Un crollo del 31,7%, con le vendite che anche in questo caso hanno subito un drastico calo del 18%, il che ha portato anche gli stessi stabilimenti a dover rallentare considerevolmente la loro produzione.
Lo si vede con il caso di Pomigliano d’Arco, con questa che ha ridotto la produzione del 5,5%, senza dimenticare quello di Atessa in Abruzzo, con il calo che è del 10,2%. Questi stabilimenti sembravano essere lontani dalla crisi, almeno rispetto a Mirafiori, Melfi e Cassino, ma le cose non vanno di certo meglio anche in queste realtà. Se anche la Panda è in calo nelle vendite significa che la situazione è veramente disperata. Sarà importante capire gli sviluppi anche della gestione dirigenziale in futuro, con Stellantis che dovrà cambiare e non poco.