Sergio Mattarella è stato chiamato in causa dai lavoratori italiani per quello che sta succedendo con Stellantis: ecco cosa sta succedendo.
La questione legata alle scelte prese da Stellantis, in merito ai licenziamenti comunicati ai lavoratori solamente qualche giorno fa tramite una lettera ufficiale dell’azienda, sta destando particolare attenzione. Il gruppo continua ad essere fortemente contestato e gli operai italiani hanno anche chiamato in causa Mattarella per chiedere il suo aiuto. I dettagli di tutta la vicenda.
La crisi all’interno dell’indotto Stellantis ha portato al recente licenziamento di ben 97 operai appartenenti questa volta all’azienda che si occupa di logistica a Trasnova; questi sono stati finora al servizio degli stabilimenti dislocati tra Piedimonte San Germano, Melfi, Pomigliano d’Arco e Mirafiori e si vanno ad aggiungere ad altri tagli che sono stati fatti altrove. In totale sono stati ben 350 i licenziamenti finora. Molti poi hanno il contratto in scadenza il 31 dicembre di questo 2024.
La situazione è perciò decisamente drammatica. Per questo motivo 54 lavoratori appartenenti alla Trasnova hanno unito le loro forze e hanno deciso di scrivere direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Come si legge nel comunicato ufficiale scritto da ‘Fiom e Cgil’ e poi inviato al Presidente della Repubblica, Sergio Marattarella: “Diventa fondamentale la presenza di Stellantis al tavolo del 10 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made In Italy per verificare quali concrete possibilità ci siano affinché il colosso automobilistico possa rivedere le scelte fatte, trovando soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnoa”.
“Questa – si legge ancora – è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa imponendo a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia“. Insomma, il periodo è decisamente difficile e la preoccupazione per i lavoratori e per le loro famiglie adesso è enorme.
La richiesta è quindi quella di intervenire affinché si faccia un passo indietro sulla questione legata ai licenziamenti, ma contestualmente anche quella di aumentare gli investimenti del governo nel settore. In tal modo si potrebbe tutelare di più i lavoratori e si potrebbe anche rilanciare quegli stabilimenti caduti in disuso o comunque vessati dal tempo.
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