Arriva una grave minaccia per i conti di Stellantis. Se dovesse succedere sarebbe un vero problema.
Il delicato rapporto tra il mondo politico e quello industriale spesso viene gestito anche tramite minacce, imposizioni e veri e propri, piccoli dispetti che possono rendere l’operato di un’azienda molto complicato in un determinato paese. Noi in Italia lo sappiamo bene, del resto, quest’anno abbiamo assistito a più di un contenzioso tra il Gruppo Stellantis ed il governo italiano, insoddisfatto da alcune politiche intraprese dal gruppo sul suolo italiano.
Nelle ultime ore, però è accaduto qualcosa di molto grave; per capire in che contesto si inserisca l’accaduto, dobbiamo spostarci su quello che è a tutti gli effetti l’evento dell’anno, ossia la campagna elettorale per le Presidenziali negli USA che vede opposti Donald Trump, ancora in corsa nonostante le polemiche legate all’attacco al Campidoglio di qualche anno fa e Kamala Harris, subentrata al Presidente uscente Joe Biden che non sembra in grado di tenere alta la bandiera del Partito Democratico.
Cosa c’entra tutto questo con le automobili? L’economia americana influenza direttamente l’andamento dell’economia mondiale e cosa succederebbe se il nuovo presidente decidesse di fare la voce grossa con i produttori stranieri che importano, producono ed esportano automobili sul suolo americano? Chiediamolo direttamente al candidato del Partito Repubblicano che ha lanciato una vera minaccia al Gruppo Stellantis.
La campagna elettorale che vede opposti la Harris e Trump prosegue anche con promesse di limitare le importazioni di prodotti europei e cinesi, in primis auto, sul suolo USA ma anche di mantenere quanti più marchi operanti sul territorio negli States. In questo contesto, lo stesso candidato repubblicano avrebbe preso molto male l’annuncio del CEO di Ram e Chrysler Chris Feuell secondo cui per alleggerire l’impianto produttivo dei marchi in Michigan potrebbe essere necessario ampliare quello a Salitllo in Messico.
“Una scelta di sicurezza per alleggerire il carico di lavoro sull’impianto in Michigan”, secondo i portavoce di Stellantis ma una vera e propria provocazione secondo Trump che in un recente comizio, ha commentato così l’accaduto: “Dite a Stellantis che se si trasferiscono, li colpiremo con una tassazione del 100% su ogni auto… e non si muoveranno”, parole che suonano come un ultimatum vero e proprio.
La politica protezionista di Trump non è una novità. Considerando poi il brutto rapporto che l’ex presidente ha con il Messico, stato che voleva letteralmente recintare con un muro, queste parole non dovrebbero suonare come una sorpresa per i vertici di Stellantis che ora dovranno valutare come muoversi. Nell’impianto in Michigan, al momento, vengono prodotti migliaia di pick-up Ram che vanno a creare migliaia di posti di lavoro per i cittadini del posto, spesso impegnati nelle fabbriche del costruttore europeo.
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