Ancora problemi legali, Stellantis è nei guai? Ecco cosa sta succedendo e perché c’entra un problema di sicurezza molto diffuso.
Pochi scandali hanno causato tanti problemi ai costruttori di auto – e ai clienti – come quello che è stato portato alla luce nel 2013 e che, ancora quest’anno, sta portando enormi guai a case costruttrici di tutto il mondo. Tra queste c’è anche Stellantis che, per un problema di sicurezza, ha dovuto richiamare di recente centinaia di migliaia di automobili.
Il problema di cui stiamo parlando è lo scandalo dell’azienda nipponica Takata che dieci anni fa ha portato alla rivelazione shock che milioni di airbag montati su automobili di diversi brand produttori potrebbero, tuttora, essere oggetto di gravi e pericolosi malfunzionamenti. L’ultimo strascico di questo problema è tornato a perseguitare Stellantis quest’anno con ben 600.000 automobili del marchio Citroen modello C3 e DS3 richiamate per un controllo.
Quello che la casa ha dovuto fare lo scorso mese però ha avuto delle serie conseguenze legali. Il brand infatti di fronte ad un richiamo così vasto e portato su tutto il territorio europeo ha avuto ovvie difficoltà nel sostituire subito i componenti incriminati e nel dare ai clienti auto di cortesia che potessero sostituire quelle difettate e richiamate in sede. Adesso, le cose si mettono davvero male.
Problemi legali per Stellantis, non è finita
Ancora una volta, un avvocato francese si scaglia contro Stellantis cercando di mettere in piedi una vera e propria class action contro il gruppo, stiamo parlando di Christophe Lèguevaques, una vecchia conoscenza del brand europeo che già ai tempi dello scandalo dei motori Pure Tech – questi propulsori teoricamente ottimi avevano spesso guasti alla cinghia di trasmissione costati molto tempo e denaro al produttore – si era messo in prima linea dalla parte dei clienti. L’obiettivo di Lèguevaques non è cambiato ed è ottenere un risarcimento danni per i clienti coinvolti nel richiamo.
A riportare questa notizia è stata la stampa francese secondo cui Christophe Lèguevaques e il suo team legale starebbero contattando tutti i clienti del marchio Citroen coinvolti in questa spiacevole situazione. L’obiettivo è chiaramente ottenere un risarcimento per i disservizi causati da questo problema di cui, a pensarci bene, Stellantis è responsabile solo in parte visto che lo scandalo Takata ha colpito milioni di automobili in tutto.
Vedremo se questa class action avrà effettivamente luogo e, nel caso si arrivi ad una battaglia in tribunale, cosa decideranno i giudici e a chi daranno ragione: una cosa è certa, queste iniziative sono spesso lunghe e macchinose e possono passare anni prima che chi sceglie di portarle avanti – sempre se vince in tribunale – riceva effettivamente dei soldi.