Il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA si prepara a una nuova fase nel 2026. Ecco dove verranno assunti i nuovi lavoratori.
Stellantis ha bisogno di un approccio rivoluzionario in vista del 2026. Dopo un anno dalla nomina di Filosa si inizia a vedere un cambio di approccio anche in merito alle assunzioni. Il manager campano ha una idea ben precisa sul piano che attende il major italo francese. Si punta sui mercati in cui il Gruppo va forte. Quindi si vola oltreoceano per scorgere una speranza di una ripresa nei prossimi 4 anni.
Il mercato americano segue altre logiche rispetto a quello europeo. Non c’è il livello di crisi occupazionale che si respira alle nostre latitudini e persino in Sud America la situazione è migliore. La FIAT in Brasile vola. Filosa ha una grande esperienza su quei mercati e vorrebbe fare la differenza con una strategia mirata. Il piano di investimenti nell’ordine dei 13 miliardi di dollari vedrà il Gruppo protagonista negli Stati Uniti. Un modo anche voltare pagina.
Stellantis cerca nuovi dipendenti
Sarebbero circa 2.000 le assunzioni necessarie in organici che vanno dall’ingegneria, allo sviluppo passando per la qualità. Uno stravolgimento rispetto alla strategia green di Tavares. Le campagne di assunzione non sono proiettate alla tecnologia elettriche che non sta dando risultati, anzi sta affossando molti produttori. Sotto la gestione del manager portoghese, inoltre, era stato progressivamente svuotato il Chrysler Tech Center, favorendo lo smart working.

L’attuale idea del Gruppo Stellantis è quella di fare gruppo in presenza. Si prevedono 2.000 nuovi lavoratori legati a posizioni di alto livello, accanto alle prime assunzioni di personale impiegatizio negli Stati Uniti. Seguendo anche il diktat di Trump, il colosso prevede di crescere entro il 2030 in modo esponenziale. L’obiettivo conclamato è quello di ridurre l’impatto prodotto dai dazi sui fornitori più esposti alle nuove politiche economiche, riducendo le restrizioni su eventi, inviti e attività di relazione in modo da fare un netto passo indietro rispetto a idee di management che non hanno funzionato negli anni precedenti.
Si torna a investire su motori termici della gamma Hemi, di nuova generazione, senza dimenticare la tecnologia ibrida con estensione di autonomia, più in linea con le esigenze del mercato. In America la Jeep, la Chrysler, la Dodge e gli altri marchi rientranti nell’universo Stellantis dovranno tornare protagonisti.





