Stellantis, investimento sull’Italia. Dopo le tensioni con il governo Meloni il gruppo annuncia i propri piani.
Lo scorso anno è stato contrassegnato da diverse tensioni tra Stellantis e il governo del nostro paese. Il gruppo è stato accusato di avere spostato molte delle sue attività all’estero depotenziando gli stabilimenti italiani, dal canto suo la holding si è sempre difesa lamentando gli alti costi di produzione e le incertezze dal punto di vista normativo e chiedendo un maggiore sostegno statale. Dalla querelle sul nome dell’Alfa Romeo Milano, cambiato in junior dopo le polemiche del governo sul fatto che il veicolo fosse prodotto all’estero pur avendo un nome di richiamo all’italianità, a quelle sul tricolore sulle auto per lo stesso motivo, per finire con la questione della gigafactory di Termoli e sulla questione dell’audizione in parlamento di Elkann: i punti di scontro nello scorso anno sono stati molteplici.
Dalla fine dello scorso anno, con l’addio dell’amministratore delegato Carlos Tavares, qualcosa sembra però essere cambiato e i rapporti nettamente migliorati. Già nelle ore successive alla notizia il presidente John Elkann era sceso in campo per rassicurare tutti sul futuro della holding e sul ruolo di primo piano che l’Italia avrebbe continuato ad avere nel futuro di Stellantis. Dopo aver presentato i piani futuri per gli stabilimenti del nostro paese e avere fissato la data per la presenza di Elkann in parlamento, è in arrivo l’ennesimo segno di distensione.
Stellantis, maxi investimento in Italia
Lo storico stabilimento FIAT di Mirafiori torna al centro dell’industria dei motori mondiale: il prossimo 2 aprile infatti sarà il ritrovo di oltre 400 aziende del settore della filiera automotive europea, che si ritroveranno per discutere di strategie e possibili investimenti che possano rilanciare il settore dopo lo scorso difficile anno, che ha visto la concorrenza cinese e la transizione elettrica mettere in grossa difficoltà le aziende del continente.

Questo testimonia la volontà del gruppo non soltanto di consolidare il ruolo di primo piano che Torino e l’Italia hanno nelle decisioni e nelle strategie del gruppo, ma anche quello di tornare a puntare sulle aziende del continente europeo, negli ultimi anni infatti queste erano spesso state messe in secondo piano per puntare su aziende dai minori costi. La speranza è che questo incontro possa servire a fare ripartire l’industria dei motori del continente, con un ulteriore passo nel ricostruire quel legame tra Stellantis e l’Italia che negli ultimi anni era stato messo in discussione da più parti.