C’è un trucco che molte aziende hanno deciso di sfruttare, producendo “la stessa auto” ma con marchi diversi.
Pensare di poter essere del tutto indipendenti nel settore automobilistico oggi è di fatto una pura e assoluta follia. I costi si sono fatti sempre più esorbitanti e allo stesso tempo non si può di certo dimenticare il fatto che sono giunte in Europa e nel mondo una serie di nuovi marchi dalle nazioni in fase di crescita e sviluppo.
Per questo motivo diventa sempre più importante fare in modo che si possano creare dei Gruppi dove al proprio interno hanno modo di collaborare diverse aziende. Questo comporta una serie di straordinari vantaggi, partendo anche solo semplicemente da quello economico, con la possibilità dunque di abbattere i costi per la produzione e per la ricerca.
Scambiandosi le idee e gli sviluppi, le grandi case hanno la possibilità anche di evitare di dare vita a una concorrenza intensa, soprattutto per i prezzi di vendita. Ecco come mai negli anni sono nate delle collaborazioni che hanno portato di fatto a dare vita alla medesima auto, ma con diversi loghi in base all’azienda.
Toyota, Peugeot, Citroen e non solo: i casi “uguaglianza”
Nel 2005 avvenne un nuovo legame tra Toyota, Peugeot e Citroen, con questi tre colossi che diedero vita così a una joint venture, con lo stabilimento che si trovava in Repubblica Ceca. L’idea era quella di progettare una serie di citycar molto simili e con caratteristiche comuni, per questo motivo in quel periodo non facile trovare differenze tra la Toyota Aygo, la Citroen C1 e la Peugeot 107.
Anche l’Italia ha avuto modo di portare avanti delle collaborazioni in questo senso, come lo si può evincere con il caso della FIAT Sedici. Il modello in questione era costruito in Ungheria, proprio dove avveniva anche la produzione della Suzuki SX4, con i dettagli che facevano la differenza per riconoscere i due modelli, ma la somiglianza era davvero impressionante.
Non deve poi sorprendere il fatto che anche il Gruppo Volkswagen abbia cercato di omologare le varie citycar più contenute nelle dimensioni, con la Up! della Volkswagen, la CtiGo della Skoda e la Mii della Seat che sono simili tra di loro. Una serie di scelte che permettono così di evitare una concorrenza che rischia di penalizzare tutti quanti, con la possibilità di abbattere i costi che è sempre un’opzione molto gradita dalle grandi case.